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Russell il comandante

A Roma per presentare il suo ultimo film "Master & Commander" abbiamo incontrato Russell Crowe, il neozelandese che Hollywood ha definito il Clarke Gable del Pacifico.

Russell Crowe, il comandante

12.04.2007 - Autore: Leonardo Godano
Burbero, intelligente e con una voce che incanta, Russell Crowe è a tutti gli effetti una star. Dopo aver raccontato come è nato questo progetto, la storia e l'evoluzione del suo personaggio, Russell alla fine ha sorpreso un po' tutti paragonando il suo personaggio, il comandante Jack Aubrey, a Paolo Borsellino. E per questo, proprio dalla fine, vogliamo cominciare.   C'è un personaggio dei giorni nostri che può ricordare il suo Jack Aubrey? Jack è un eroe d'altri tempi come non ne esistono più. L'ultimo è stato Paolo Borsellino. Si Borsellino. Un uomo straordinario che ha affrontato con coraggio una realtà ostile, fino a sacrificare la propria vita. Borsellino era un vero eroe che non ha esitato a mettere da parte i suoi interessi e le sue paure, in nome della comunità e della Patria..   Nel film diretto da Peter Weir (Truman Show), che si ispira ad uno dei venti romanzi storici di Patrick O'Brian, lei è un alto ufficiale della Marina Britannica, incaricato di catturare una nave pirata francese. Come è nato questo progetto? Io e Peter, regista che stimo molto, ci siamo documentati su quel periodo storico. Ho letto moltissimi saggi e ho studiato i termini specifici delle navi e dei battelli. Ma sicuramente la cosa più difficile è stata imparare a suonare il violino.   L'impressione è quella che lei sia nato per questo ruolo. E' perfetto. Dopo aver vinto due Oscar, con questa ennesima grande interpretazione lo sa che rischia il terzo? Credevo di esser nato come un matematico schizofrenico (ridendo). Allora (in italiano).... amo tutti i personaggi che interpreto. Accetto un copione solo se sento molto il personaggio. Questa volta ho amato lo spirito del personaggio duro e vigoroso, con le mani callose, ma con un grande cuore e se questo mi porterà altri riconoscimenti non posso che esserne fiero.   E' dal tempo di Skin Heads ('95) che non interpreta più un ruolo da 'cattivo'? Sinceramente non ho mai trovato una sceneggiatura che mi abbia appassionato. Mi hanno proposto di interpretare il 'Goblin' in Spiderman, ma ho detto di no. Io non amo le mezze cose. Se devo fare il cattivo, voglio esserlo fino in fondo. Che sia un giocatore di rugby o un killer deve essere un ruolo che mi colpisca fino in fondo.   Lei è un comandante nella vita? Non sono un gladiatore, non sono un matematico e non sono neanche un comandante. Però credo di aver ereditato un qualcosa da tutti i miei personaggi. Esser entrato così in profondità in tutti i ruoli mi ha fatto sicuramente conoscere sentimenti e tipologie di vita che porto ancora con me. Per il resto sono un uomo normale in attesa della nascita di mio figlio.   Progetti futuri Mr Crowe? Ora mi riposerò un po'. Poi per tre mesi lavorerò di nuovo con Ron Howard nel ruolo di un pugile negli anni della grande depressione americana. Il film s'intitolerà "Cinderella Man". Il resto si vedrà.