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Recensione: into darkness - star trek

Con il secondo episodio delle avventure di Kirk e Spock J.J. Abrams si conferma vero erede di Spielberg

Into Darkness - Star Trek - Zachary Quinto, Chris Pine

10.06.2013 - Autore: Adriano Ercolani, da New York
Se consideriamo la carriera di J.J. Abrams, non possiamo non ammettere che è partito con un notevole svantaggio. Il cinema di fantascienza ai giorni nostri ha già detto praticamente tutto, e soprattutto lo ha mostrato in immagini. Con Incontri ravvicinati del terzo tipo ed E.T., ad esempio, Steven Spielberg ha avuto maggior spazio di manovra, ha potuto in qualche modo aggiungere al genere dei tasselli che mancavano, sia dal punto di vista squisitamente visivo che in particolar modo da quello emotivo. Per il resto, la capacità di manipolare l'immaginario sci-fi attraverso la padronanza della narrazione per archetipi è la stessa. J.J. Abrams è davvero l'erede naturale del suo "maestro", e Into Darkness - Star Trek arriva a confermalo una volta per tutte.??



Come nel primo episodio l'attaccamento alla tradizione del franchise è presente ma non è un impedimento, tutt'altro. Abrams rielabora, sfoltisce, rinfresca a suo piacimento. Nella prima parte del film stavolta il gioco gli riesce a fasi alterne per un motivo semplice: il villain della storia è colui che si rivela il cuore pulsante dell'operazione, la fascinazione prima del prodotto. Quando questo succede spesso gli equilibri narrativi sono più complicati da settare. A venire ad esempio in mente è Il cavaliere oscuro di Christopher Nolan, dove il Joker sovrastava eccessivamente la figura di Batman rendendolo pura reazione alle sue azioni criminose. Oppure la seconda trilogia di Guerre stellari, piuttosto scialba finché, a metà de La vendetta dei Sith, finalmente si palesava l'anima oscura e leggendaria di Darth Vader. è una mera questione di confronto con l'epica contemporanea, con l'immaginario che il cinema ci ha regalato.

Nel caso di Into Darkness - Star Trek c'è anche però l'impari lotta tra i pur volenterosi Chris Pine e Zachary Quinto e un Benedict Cumberbatch invece maestoso. Difficile, anzi praticamente impossibile non esaltarsi di fronte al carisma e alla forza espressiva dell'attore britannico. è soprattutto grazie al suo personaggio se la figura di Spock si snellisce di qualche leziosità che aveva lasciato intravedere all'inizio e diventa vibrante col procedere della storia. Perché un eroe possa esaltare le sue qualità, ha bisogno del suo nemico più acerrimo. Nel cinema è sempre stato così, e questo secondo capitolo cavalca con sapienza tale grande verità cinematografica.



Curatissimo nella confezione senza risultare inutilmente magniloquente - altra qualità estetica che accomuna il cinema di Abrams e quello di Spielberg - Into Darkness è un lungometraggio intelligentissimo ma soprattutto potente. Non frastorna lo spettatore con lo spettacolo ma lo entusiasma con l'energia sprigionata dall'equilibrio tra storia e messa in scena. è un dono sempre più raro nel cinema mainstream americano, e per questo va maggiormente evidenziato e applaudito.

Into Darkness - Star Trek, in uscita il 12 giugno, è distribuito in Italia da Universal Pictures. Qui ne potete vedere il trailer.
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