Dopo che REC 3 - La genesi ci aveva raccontato un Helzapoppin matrimoniale (piu' volte citato nei personaggi e dallo script) di eventi cronologicamente paralleli a quelli del 2007, purtroppo gia' favorendo l'accumulo di situazioni piu' che la tensione derivante da una scrittura equilibrata. Oggi, rispetto a quello (affidato a Paco Plaza), la regia torna al solo Balagueró, ma la musica cambia relativamente…
Dopo un prologo che ci illude riportandoci sulle scale che ci fecero tanto sobbalzare, condannate da cariche esplosive, e che si chiude chiedendoci un primo discreto sforzo di sospensione dell'incredulita', l'ambientazione cambia completamente e ci mostra la protagonista che fu, la Ángela Vidal del primo film interpretata da Manuela Velasco. Piu' una concessione alla nostalgia che un ritorno riuscito nonostante le si debba una piega demoniaca difficilmente integrabile nel contesto.
La location navale limita non poco le possibilita' di sviluppo, sia detto, costringendo i nostri eroi a una azione concitata e ben messa in scena, ma visivamente ripetitiva. A tratti sembra di esser tornati a inseguire la Ripley di Alien, a tratti ci si aspetta la Alice di Resident Evil, ma i riferimenti si limitano alle similitudini scenografiche. Le aggiunte piu' originali alla narrativa sono di ordine animale, ma - per quanto inattese - condizionate da un digitale di serie inferiore. Come quello della scena finale, che vale da epilogo… e da minaccia per un prossimo ulteriore sequel 'ittico'.
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Il trailer del film
