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Rams – La nostra recensione

Una storia di grande calore umano ambientata tra le gelide terre d'Islanda

Rams - Storia di due fratelli e otto pecore

14.11.2015 - Autore: Marco Triolo (Nexta)
Grímur Hákonarson, il regista di Rams – Storia di due fratelli e otto pecore, è un documentarista. E si vede. Il film, ambientato in una remota valle islandese, ha tutte le caratteristiche del cinema verità scandinavo – un'aderenza al reale fatta di attori e ambienti scelti meticolosamente per risultare autentici – ma in più vi unisce un inusuale calore umano che contrasta con le gelide lande dell'Islanda.

 
La storia è quella di due fratelli allevatori di pecore, Gummi (Sigurður Sigurjónsson) e Kiddi (Theodór Júlíusson), che non si parlano da quarant'anni. Un giorno, il primo scopre che le pecore del fratello portano i sintomi di una grave epidemia che costringerà gli allevatori della vallata a eliminare tutti i loro capi. Ma Gummi ne salva otto per preservare la specie che da sempre si alleva nella loro fattoria e questo spingerà Kiddi, un individuo problematico col vizio del bere, a dare una mano a Gummi per non perdere il lavoro di generazioni della loro famiglia.
 
C'è dunque un riavvicinamento, raccontato però senza alcuna retorica, ma sempre usando le armi del racconto per immagini. Si parte da una situazione di separazione fisica, con i due fratelli che vivono letteralmente in due fattorie diverse (ma facente parti della stessa proprietà, non a caso), si passa attraverso la condivisione di spazi e risorse e si finisce con un contatto fisico totale – che non sveleremo, per non rovinare il finale.

 
La conclusione è quanto di più commovente si possa vedere al cinema in questo momento, perché vera, assolutamente non forzata da sentimentalismi gratuiti. Questo vale per tutto il film, tanto che, nonostante la drammaticità e una certa cupezza di fondo, nonché una cappa di nera malinconia, non sfocia mai nella depressione più soffocante. Tutto l'opposto: c'è un lento ritorno alla vita che passa prima da una presa di coscienza e poi da un'azione radicale. Abbiamo usato la parola “azione” non a caso: il riscatto passa dall'agire, dal movimento, dalla rottura di una staticità sia esteriore (la vallata isolata da tutto, la fattoria antica, la vita dell'allevatore che procede identica a se stessa per decenni) che interiore. Ne risulta un'esperienza cinematografica appagante, che si chiude con una grande vittoria dell'animo umano e, nonostante tutta la cupezza di cui sopra, ci lascia in uno stato d'animo positivo.
 
Rams – Storia di due fratelli e otto pecore, è distribuito in Italia da BIM.