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Prima di domani, la recensione: se il bullismo non fa più ridere i teenager

Tentativo non del tutto riuscito di parlare del tema senza censure e senza l’edulcorazione tipica del college movie 

Prima di domani

Prima di domani

12.07.2017 - Autore: Alessia Laudati (Nexta)
Diciamolo chiaro. Il bullismo tra adolescenti e giovani adulti al cinema ha più fatto ridere la categoria che messo in evidenza la violenza e la sofferenza di questo tipo di comportamento sociale. Numerosi anni di teen comedy e college movie hanno lasciato il tema sullo sfondo, a volte edulcorandolo fino a trasformarlo nell’ennesima variazione sul tema dell’amore impossibile tra impari. È l’esempio calzante della classica trama americana dove il ragazzo popolare e la ragazza impopolare alla fine si innamorano nonostante le divisioni sociali e benché il ragazzo in questione l’abbia precedentemente derisa e bistrattata pubblicamente. Paradossalmente a sottolineare la violenza del mondo ‘teen’, è stato in passato più il filone horror e non serve citare un film come Carrie per capire che la scuola con le sue divisioni sociali può essere un vero luogo da incubo. 
 
Prima di domani è invece un film che prova a parlare di bullismo in maniera decisamente più cosciente e realistica rispetto al passato senza dimenticare che il suo target è il grande pubblico. Il progetto nasce come adattamento del romanzo E finalmente ti dirò addio di Laurence Olivier, un bestseller che insieme ad altri libri 'young adult' ha mostrato quanto gli adolescenti vogliano essere presi sul serio nelle loro paure e nelle difficoltà di diventare adulti. Soprattutto non vogliono censure. Gli scrittori che parlano loro con sincerità di morte, sofferenza, bullismo, vengono alla fine premiati con milioni di copie vendute.



Il film della regista newyorchese Ry Russo-Young ha quindi la buona intuizione di provare anch’esso a trattare gli adolescenti non solo come goffi consumatori desiderosi perlopiù di emozioni positive. 
 
Perché è un teen drama che mostra con il suo registro thriller il profondo dolore delle vittime di bullismo, le cicatrici che questa condotta lascia in chi la subisce e la profonda superficialità con la quale certi adolescenti colpiscono con cattiveria serissima altri coetanei. A tratti fa di più. Prova a suggerire una lezione, un manuale di comportamento verso gli altri e sceglie con intelligenza i portatori del messaggio. Sì certo reitera i cliché delle teen star, c'è la bella Halston Sage, ma come protagonista assoluta arruola l’attrice che ha meno le sembianze della bambolina vuota e ha invece un grande talento drammatico, Zoey Deutch (Samantha Kingston). Comunque non è tutto riuscito. La struttura circolare del romanzo, dove la protagonista si risveglia ogni giorno nello stesso giorno del suo incidente mortale, soffre al cinema di un’eccessiva ripetitività quasi mai scossa dalla cura per le dinamiche psicologiche.

Però alla fine è un film che ha certamente il merito di non banalizzare il tema del bullismo come semplice scherzo tra adolescenti un po’ troppo stupidi e fa in modo di avvicinarsi così un po’ di più alla quotidianità problematica del suo pubblico di riferimento. 

Prima di domani, in uscita il prossimo 19 luglio, è distribuito da Eagle Pictures. 
 
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