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Poveri ma ricchissimi, recensione: la fuga dall'Italia non aiuta il film di Fausto Brizzi 

Il film più atteso del regista romano si rivela un flop e denuncia gravi mancanze sotto ogni aspetto.

14.12.2017 - Autore: Mattia Pasquini (Nexta)
Per esprimere un giudizio sul suo ultimo Poveri ma ricchissimi non serve certo scomodare le note vicende legate allo scandalo che ha circondato il nome di Fausto Brizzi, chiamato in causa da più parti, per quanto impossibile ignorarle approcciandosi alla visione del film, caratterizzato da una promozione decisamente ellittica. Il problema è semmai riscontrare una serie di debolezze che potrebbero far legittimamente dubitare dell'interesse e dell'attenzione messe dal regista romano in questa sorta di sequel del Poveri ma ricchi dell'anno scorso.



In occasione dell'uscita di quello, parlammo di confusione, ma a fronte di un tentativo - mutuato dall'ispirazione francese del Les Tuche originario - vagamente pedagogico e sociale. Stavolta invece si assiste a una replica della deriva politica nazionale nella ricerca di un facile consenso fondato su slogan populistici e popolari. Che, come le cronache ci insegnano, potrebbe avere un certo appeal per una parte del pubblico, ma che svela una evidente pochezza a chi non si fermasse a un'analisi superficiale.

La squadra nota non è cambiata, ma più che risultare vincente la scelta affossa ogni originalità. E se Lucia Ocone continua a fare la parte del leone, insieme a un contenuto Enrico Brignano e un incolpevole Paolo Rossi, il resto del cast non aggiunge molto più che una salva di mortacci, ca**i e frivolezze varie alla saga della famiglia dei Tucci e del neo Principato di Roccasecca. Una novella Utopia nel quale veder realizzati i sogni dell'uscita dall'Euro, detassazione totale, di ricette mediche comprensibili o di potersi vendicare degli ausiliari del traffico…



Una sequela di fesserie, purtroppo, che nonostante l'intento satirico - storpiato spesso in scimmiottamenti parodistici alla Scary Movie e similia - smettono di far ridere quando abusate, e che non aiutano il film, povero anche dal punto di vista visivo oltre che narrativo. E si rialza da un generico piattume solo per tentare improbabili rilanci (come per la tristanzuola sequenza conclusiva, brutta copia di un qualsiasi Bollywood mal imitato).

Poveri ma ricchissimi, in sala dal 14 dicembre 2017, è distribuito da Lucky Red.