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Oltre i confini del male – Insidious 2  - La nostra recensione

Sequel strambo e divertente che strizza l'occhio a Dario Argento

11.10.2013 - Autore: Adriano Ercolani, da New York
Il secondo episodio delle gesta della tribolata famiglia Lambert e dei loro demoni personali inizia nell’istante in cui finiva il primo capitolo. Non che sia un espediente di sceneggiatura originale, ma è funzionale per far scivolare nuovamente il pubblico nell’universo creato da James Wan con Insidious.



La scelta del regista è quella di rifarsi direttamente ai B-movie degli anni Settanta, quelli in cui erano il make-up e il succo di pomodoro spacciato per sangue a spaventare gli spettatori. Questo Insidious 2 ancora più dell’originale cerca di lasciare da parte gli effetti speciali realizzati al computer e punta tutto sulla divertente resa della confezione neppure troppo vagamente retrò. Wan sembra conoscere a memoria la storia dell’horror, e film dopo film si concede dei rimandi che sono certamente omaggio simbolico, ma che al tempo stesso funzionano come prodotti autonomi. In questo caso l’autore scelto per essere in qualche modo celebrato è il Dario Argento che a cavallo tra la fine dei Seventies e l’inizio del decennio successivo si era spinto dal thriller all’horror con film come Tenebre e Suspiria. Il gioco di colori, le dominanti cromatiche presenti in alcune scene di Insidious 2 fanno ricordare la stessa intensità visiva di quei lungometraggi. A sorreggere l’impianto estetico barocco e volutamente “artigianale” una sceneggiatura piena zeppa di rimandi al primo episodio, ben cesellata nelle trovate e frizzante quando si deve spingere il pedale dell’acceleratore.

Il ritorno a Insidious significa una nuova escursione dentro un prodotto a basso budget che vuole essere esplicitamente povero e divertito, senza stare a prendere troppo sul serio l’horror e la necessità di terrorizzare con qualsiasi mezzo possibile. Sotto questo punto di vista James Wan dimostra di saper variare i toni dei suoi film con ammirevole fluidità.



Per quanto riguarda gli attori l’unica nota stonata è il personaggio di Renai, davvero troppo monodimensionale perché la pur volenterosa Rose Byrne possa dargli spessore. Meglio Patrick Wilson, che col passare dei film e l’accentuarsi delle rughe sembra stare acquisendo una discreta presenza scenica. Discreti e adatti ai rispettivi ruoli gli altri, già quasi tutti visti nel capitolo precedente. B-movie da popcorn che include tanti di salti sulla poltrona dunque. Genere rivisitato con ironia e gusto del bizzarro. Nella sua esilità a noi è piaciuto.

Oltre i confini del male - Insidious 2, in uscita il 10 ottobre, è distribuito dalla Warner Bros.

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