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Non è un Paese per giovani - La nostra recensione

Fuori fuoco su più fronti, il nuovo film di Giovanni Veronesi resta godibile, forte anche delle magiche location cubane.

17.03.2017 - Autore: Mattia Pasquini (Nexta)
Giulia, Cristina, Jacopo sono solo alcuni dei giovani italiani costretti a cercare un futuro all'estero - da Londra a Perth, da Bruxelles a Dubai e più lontano ancora - con i quali si apre e si chiude Non è un Paese per giovani di Giovanni Veronesi. Una sorta di comunità con la quale i protagonisti del film non hanno troppo a che spartire, ma che funge da comodo riferimento narrativo e che predispone il pubblico ad accettare la premessa della storia di Sandro (Filippo Scicchitano) e Luciano (Giovanni Anzaldo), accompagnati dalla Nora di una apprezzabile Sara Serraiocco.



Una storia con poche sorprese, che non siano quelle date dalle commoventi immagini della Isla Grande, la Cuba dove i 'cervelli in fuga' di turno vanno (spesati dai genitori) animati dal sacro fuoco dell'imprenditoria per scoprire poi che la felicità vera sta nella realizzazione dei veri desideri, quelli propri, difficili anche da riconoscere, ma non necessariamente simili a quelli imposti dal comune sentire.

Onestà, amicizia, umanità, libertà, riconoscenza, giustizia… Verrebbe da chiedersi se Valeria Solarino, come la sua Anna nel precedente Una donna per amica, abbia appuntato sul suo taccuino i luoghi comuni più prevedibili di cui il film è ricco. A partire dall'inflazionato titolo. Che potremmo facilmente superare, con una generalizzazione ulteriore - ovviamente poco patriottica - considerando l'Italia un Paese 'non per onesti' più che 'per giovani'. Concedendoci un'ulteriore frase fatta e con buona pace di un leitmotiv che continua a ridurre una realtà ben più drammatica.



Ma nonostante tutto questo, Giovanni Veronesi ce l'ha fatta, ancora. Purtroppo è un tipo simpatico, leggero, carismatico… un po' come i suoi film. Molti di quali non convincono, ma finiscono per vincere le resistenze. Quelle intellettuali, almeno. Sono film, come in questo caso, nei quali lo sviluppo è frammentato da parentesi funzionali (come quella di Nino Frassica), che si fondano su singole situazioni più che su un'evoluzione omogenea, su personaggi (anche non abbastanza caratterizzati) più che sulla direzione degli attori, ma che riescono a distinguersi per la loro attualità e vicinanza al quotidiano. Non proprio degli Instant Movie, ma quasi. Nei quali ci si trova imbambolati ad ammirare le cornici, la coreografia complessiva, più che a concentrarsi sulla censura dei singoli dettagli.

Non è un Paese per giovani, in sala dal 23 marzo 2017, è distribuito da 01 Distribution