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Money Monster - La recensione in anteprima del thriller con George Clooney e Julia Roberts

Jodie Foster gira un thriller solido e non ha paura di buttarci dentro una forte dose di humour 

12.05.2016 - Autore: Pierpaolo Festa, da Cannes (Nexta)
Il film giusto al momento giusto, questo Money Monster, thriller mediatico che si può collocare in maniera diametralmente opposta a Il caso Spotlight. Se il vincitore dell'Oscar era un film sul potere del giornalismo d'inchiesta, questa è invece una storia che smaschera il finto giornalismo, quei demoni della TV rappresentati in maniera eccellente da un George Clooney da prendere a schiaffi (quelli veri) sin dai primi minuti in scena. Quelle prime sequenze in cui l'attore ci mostra la sua voglia di farsi vedere come mai prima nei panni di un personaggio totalmente negativo e volgare nella parlantina e soprattutto nel suo lavoro fisico. Gli bastano un paio di scene per farci dimenticare l'eleganza di Danny Ocean e lo stile del George superstar. 
 
Eccolo presentatore di un programma sul mondo della finanza, uno di quei televenditori che consiglia al suo pubblico dove poter rubare la gallina dalle uova d'oro e fare soldi con investimenti "sicuri". Ma questa TV è un posto fatto da gente pagata per mentire e il film di Jodie Foster (alla sua quarta regia) ci racconta in novanta minuti del giorno in cui un poveraccio che si è fidato troppo delle parole di Clooney - perdendo tutti i suoi risparmi in seguito a quella che sembra una truffa ad opera della compagnia su cui ha investito - entra nello studio televisivo durante la diretta. Il giovane (lo interpreta Jack O' Connell di Unbroken) vuole la verità con un dito sul grilletto e l'altro sul detonatore collegato a un giubbotto esplosivo che ha fatto indossare a Clooney: riuscirà ad averla prima che l'NYPD decida di fare irruzione nello studio? 
 
Fino a ieri sapevamo che la Foster era in grado di gestire il dramma e tirare fuori emozioni forti dalle performance dei suoi attori (ci basti ricordare lo straordinario Mel Gibson di Mr. Beaver), oggi la vediamo perfettamente in grado di gestire il suo film più grande. E sorprenderci per come si mostra pronta a giocare con il linguaggio televisivo moderno (e a strizzare l'occhio alla serie The Newsroom grazie al personaggio di Julia Roberts producer dietro le quinte in constante contatto con Clooney) e allo stesso tempo a tenersi stretta la tradizione dei film degli anni Settanta incentrati sulla crisi di ostaggi. La regista è supportata da una sceneggiatura a prova di bomba che ambienta tutto in tempo reale ma scava a fondo nel passato e nel privato dei protagonisti. 


 
A questo meccanismo solido la Foster aggiunge una forte dose di humour (nero) che colpisce lo spettatore nel bel mezzo della crisi. D'un tratto si sorride inaspettatamente, e lo si fa proprio nelle sequenze più dolorose del film. Una risata con la quale il film sottolinea la sua massima serietà, denunciando una situazione di allarme, quella di una società americana che vediamo poco al cinema. Popolata da disperati travolti dalla crisi e da milioni di persone che preferiscono vivere la loro vita davanti allo schermo televisivo pronti a prendere i pop corn per vedere la morte in diretta. Una società devota al consumismo in cui il denaro ci ha sconfitti. E considerato che siamo davanti a un film di Hollywood, non è poco.

Money Monster - L'altra faccia del denaro è attualmente nei cinema italiani distribuito da Warner Bros. Italia