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Moglie e Marito – La nostra recensione

L’opera prima del regista Simone Godano è una commedia piena di garbo che non cade nei cliché della lotta tra i sessi ma diverte con intelligenza. 

Moglie e marito

Moglie e marito

07.04.2017 - Autore: Alessia Laudati (Nexta)
Gender fluid, metrosessuale, pansessuale, mascolino, effemminato. In tema di identità femminile e maschile siamo pieni di etichette e il paradosso è che qualche volta le utilizziamo con l'intento di dare voce a nuove libertà.

Intorno alla licenza di esplorare il rapporto tra uomo e donna secondo una prospettiva diversa dal solito, il regista Simone Godano ha costruito un film dove una coppia in crisi, sono Andrea (Pierfrancesco Favino) e Sofia (Kasia Smutniak), si troverà e a vivere sorprendentemente l'uno nei panni dell'altra. 
 
Quella dello scambio di persona è una premessa cara a tutto il filone della commedia degli equivoci e la sceneggiatura di Giulia Steigerwaltz con Carmen Danza insieme all'aiuto dello stesso Godano, guarda alla sua struttura classica senza voglia di particolari stravolgimenti.



Eppure Moglie e Marito, pur muovendosi in una tradizione solida e già vista non è affatto un film scontato. Anzi, partendo da uno spunto irrealistico - che ha l'handicap di non essere proprio inedito - plana con delicatezza sulla commedia più garbata, e ci fa scoprire una coppia nuova - anzi fatta di equilibri nuovi - fuori dagli interni borghesi, ululanti e esasperati di dolore e frustrazione tipici, per esempio, del cinema di Gabriele Muccino. 
 
Distinguersi al cinema con una commedia che tocca l'argomento della lotta tra i sessi - l'opera prima è prodotta da Matteo Rovere e Roberto Sessa - significa soprattutto evitare di riciclare vecchi cliché e scansare la morbosità di un racconto che potrebbe facilmente arenarsi nella direzione del demenziale e del paradossale.

Francamente come pubblico non se ne può più di semplificazioni ironiche sull'universo femminile dove le donne sono oggetto del desiderio sessuale incontrollato dell'uomo di turno quando non totalmente nevrotiche e di un universo maschile che è invece un concentrato di trivialità privo di qualsiasi fragilità. E ancora di registi convinti che questa rappresentazione del mondo faccia ancora ridere, o peggio, possa rappresentare in qualche modo la quotidianità.

 
Moglie e Marito è al contrario una commedia trainata dall'ambizione di dire qualcosa di diverso su un argomento di cui davvero non sappiamo mai abbastanza: cioè la coppia, con i suoi ruoli e le sue regole. Chi può dire infatti di non avere bisogno di un manuale di istruzioni per l'uso in un campo tanto difficile tanto personale come quello delle relazioni a due? Ecco appunto nessuno. 
 
Argomenti come l'amore, l'equilibrio di coppia, la genitorialità, sono qui pervasi di tenerezza, di comicità, di femminismo - inteso come spinta vitale a ridiscutere i comuni schemi di femminilità e mascolinità - e di voglia comprendere meglio le donne e gli uomini dal punto di vista di una calda filantropia. Non ci sono lezioni né sermoni politici però; si ride e si cresce un po', stando alla larga dalle situazioni più scontate, su tutte il tradimento, e dalla voglia di non seguire il pubblico nelle sue malizie più pruriginose, perché chi scrive e dirige sa che una volta accontentato il desiderio di trasgressione c'è ancora molto lavoro da fare se si vuole realizzare una commedia diversa e a suo modo sofisticata.



Il regista sembra amare moltissimo i suoi personaggi, tanto che concede loro lo spazio di scene dialogiche molto lunghe, all'inizio sono quasi una sorpresa insolita e quando deve fare un piccolo bilancio di che cosa sia stata l'esperienza di essere uomo e di essere donna per un periodo ristretto, il bilancino sembra più pendere sul discorso femminile.

Alle mondo delle donne mi pare che sia dedicato alla fine un maggiore approfondimento e sul finale è più il pianeta maschile a scoprire qualcosa di più su quello femminile che viceversa. Sembra una buona notizia in tempi di cronaca nera feroce fatta di violenze inaudite, che una certa maniera più ampia di intendere i rapporti amorosi basata sull'empatia e sul rispetto delle reciproche differenze, sia diventato un faro così chiaro in una generazione di sceneggiatori, registi, attori, tanto da sorreggere per buona parte del tempo un film originale, leggero, e non per questo povero di contenuti e situazioni. Significa che c'è speranza per il cinema e per le relazioni. 

Moglie e Marito in uscita il prossimo 12 aprile è distribuito da Warner Bros. Pictures.