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Manchester by the Sea – La nostra recensione

Un dramma classico che racconta con tono minimale il dolore della perdita insieme alla performance indimenticabile di Casey Affleck 

Manchester by the Sea

Manchester by the Sea

14.10.2016 - Autore: Alessia Laudati (Nexta)
La provincia americana, semplice, modesta, è teatro di una tragedia umana, quella di un uomo che perde i suoi figli in un tragico incendio, che si scatena per quella che appare soprattutto come una pura e semplice casualità. Kenneth Lonergan, una carriera soprattutto da sceneggiatore, dirige un dramma duro, classico, con protagonista l’attore Casey Affleck nel ruolo di un uomo che ha perso tutto e che all'inizio del film vediamo sopravvivere invece di vivere trascinandosi dietro il peso enorme di un dolore.

Manchester by the Sea è un film che ci porta nei meandri della sofferenza, del lutto, della solitudine dettata dalla morte dei propri cari e lo fa con stile realistico, asciutto, la cui bellezza e intensità si reggono tantissimo sull’intensa recitazione in sottrazione dell’attore americano.

É in particolare un film che in maniera intelligente sceglie di popolarsi con molti personaggi e per questo non si accontenta di rimanere sulla solitudine di un uomo, ma piano piano comincia ad allargarsi alla descrizione del suo contesto famigliare, che è quello di una famiglia disfunzionale dove sul finale solo due dei membri che in maniera sconclusionata la compongono, Lee (Casey Affleck) e Patrick (Lucas Hedges), riescono a trovare un po’ di sollievo dalla reciproca compagnia e affetto. Manchester by the Sea è un film nel quale lo spettatore soffre e procede lentamente in un viaggio verso la disperazione e verso la salvezza che non è mai esploso, mai urlato, ma retto su una drammaturgia lenta che non stanca e finisce invece per turbare.



I temi sono universali: il dolore della perdita e l’amore. Il fatto che essi vengano esplorati in uno specifico contesto, quello provinciale e rurale dell’America delle piccole cittadine, dà la possibilità al regista di lavorare con queste emozioni trattandole in maniera delicata e sempre crescente. Manchester by the Sea è insomma un film da vedere; anche perché c’è odore di candidatura agli Oscar per la performance minimale e dolente di Casey Affleck
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