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Machete kills - La nostra recensione

Continua il gioco di Rodriguez e del rude messicano, ma e' sempre piu' "per pochi".

Danny Trejo in Machete Kills<br>

04.11.2013 - Autore: Mattia Pasquini, da New York
Una operazione come quella compiuta da Robert Rodriguez con il primo "Machete" nasce inevitabilmente per dividere il pubblico e la critica, tra quanti condividano il progetto, tra quanti siano disposti a riderne e quanti invece ne intravedano solo il calcolo dietro la (pur limitata) potenzialita' commerciale. Come spesso accade, per franchising e saghe (o nel cinema contemporaneo, trilogie), molti appartenenti a una delle categorie succitate tendono a spostarsi, in genere in conseguenza di esasperazione, di sopraggiunta noia o di scarso divertimento.

Il pregio maggiore di questo Machete Kills - si vedra' a freddo - sara' probabilmente quello di aver saputo spostare le masse, in una direzione e nell'altra. Nel senso della polarizzazione, infatti, il nuovo atteso giocattolo di Rodriguez e Danny Trejo annoia e sorprende, ora resta da vedere chi e quanto… Tanto piu' resta legato al debito verso il proprio personaggio di messicano leggendario senza pieta' (anche troppo, finendo con l'impantanarsi in una prima parte di film piuttosto trita e affidata solo ad efferatezze gia' viste, buone solo per i nostalgici Grindhouse), quanto piu' cerca di ammiccare a riferimenti di (altro) genere con una notevole possibilita' di intercettare la benevolenza di un grande pubblico di appassionati.



L'incipit - che riprende la conclsione del precedente con l'annuncio dei due sequel - ci annuncia gia' che la prossima avventura sara' nello spazio, risulta quindi poco sorprendente che le smaccate citazioni da Star Wars dominino (con la scusa che il cattivo di turno ne e' grande appassionato). Il problema e' semmai arrivarci. Ma il cinema moderno ci ha abituato a film costruiti per arrivare a una conclusione che spesso e' il motivo principale della loro realizzazione in toto.

Anche qui, ovviamente, sesso e violenza la fanno da padroni, con le uniche varianti affidate alle citazioni accennate (da Stranamore all'esercito dei Cloni e L'impero colpisce ancora) e a una carrellata di divertiti coprotagnisti… Su tutti il Charlie Sheen/Carlos Estevez Presidente USA e il cameo di Antonio Banderas, ma ci sono anche Amber Heard, Sofía Vergara, Vanessa Hudgens, Alexa Vega, Lady Gaga e il villain Mel Gibson, dichiaratamente - e sogghignando - diventato piu' grande dopo le critiche dei media.



Inevitabile - stante anche il 'Machete Happens' che potra' godersi chi vedra' il film in originale - ora attendere il prossimo "Machete Kills again …in space", con la legittima aspettativa di scoprire se dietro la maschera del cattivo ci sara' di nuovo Gibson o lo sperato DiCaprio. E con la sconsolata certezza (e la inconfessata speranza di essere smentiti) che Rodriguez continuera' a rimestare nello stesso paiolo, ormai scopertamente e da sempre troppo concetrato sulle sue passioni, come la scuola Taratino (e Roth, in seconda) insegna… Certo, anche l'esperienza di Spy Kids potrebbe insegnargli che non sempre e' salutare tirare troppo la corda. In ogni caso, sara' ancora - e sempre - 'Taco Time'!

Machete Kills esce in Italia il 7 novembre, distribuito da Lucky Red