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L'ULTIMO BOYSCOUT

L'ULTIMO BOYSCOUT

Bandits

14.04.2003 - Autore: Terry Marocco
I veri uomini, sul grande schermo, si dividono in carogne e boyscout. BruceWillis è un boyscout, l\'ultimo, come suggerisce il titolo del suo film del 1991 dove interpreta il ruolo che gli è più congeniale, quello dello scalcinato detective. Poliziotto McClane, killer mercenario, pugile suonato, venditore di autousate con manie suicide. In ognuno di questi personaggi c\'è un po\' del ragazzoneamericano della porta accanto. Alto un metro e ottantaquattro per ottantachili di peso, atletico ma appena appesantito da qualche birra di troppo.   Non è James Bond, che sarebbe disgustato dalle sue canottiere bianche edal giubbotto di camoscio, non è Rambo né Terminator, tutta gente che siprende troppo sul serio. Ma un nuovo tipo di duro dal cuore tenero, capace di far saltare un grattacielo, come in Die Hard-Trappola di cristallo (1988), suo primo grande successo, come di proteggere il bambino autistico di Codice Mercury (1998).   Bruce Walter Willis, nato in Germania il 19 marzo del 1955 sotto il segno dei Pesci, nella vita è entrato letteralmente dalla porta di servizio: facendo il barista a New York. Nello spettacolo ha iniziato come suonatore d\'armonica con i Loose Goose incidendo due dischi con la Motown, il primo dal titolo autoreferenziale, The return of Bruno. E Bruno è lui, per gli amici.   Gli amici, per ogni boyscout, sono importanti. Con Stallone e Schwarzenegger apre Planet Hollywood, la catena di ristoranti, con Tarantino esce la sera e gira film, i migliori. In Pulp Fiction (1994) è il pugile in fuga Butch, uno dei suoi personaggi più riusciti, dove, tra assassini sadomasochisti e fidanzate amanti del sesso orale, riesce a fare la parodia di Bruce Willis attore. Tarantino lo rivorrà in Four Rooms (film a episodi del 1995), dove ci appare con una corana di piume in testa.   I bambini sono la sua passione. Demi Moore, sua moglie dall\'87 al \'98, gliene ha sfornati tre, dai nomi improponibili: Rumer, Scout Larue, Tallulah Belle. Poveretti. Con i bambini se la cava bene anche sullo schermo. Come in Sesto Senso (1999), grande successo di pubblico, e nel recente Faccia a Faccia(2000), prodotto dalla Disney, dove l\'adulto disincantato incontra se stesso bambino.   Con le donne è costante. Dopo la rottura con Demi Moore cerca e trova la sua sosia, la cameriera Michelle Hoy. Ma è solo apparenza. Come ogni boyscout vuole la donna forte, e la sua ultima fiamma, infatti, è un\'agente di borsa spagnola, Maria Bravo Rosado. Sullo schermo, con le ragazze, è un po\' impacciato. Non è certo memorabile la scena in piscina con Jane March nel thriller softcore Il colore della notte (1994), anche se \"nature\" Bruce fa la sua figura.   Terribile nei ruoli seri, colleziona alcuni fiaschi. Da Vietnam, verità da dimenticare (un film \"da dimenticare\" del 1989) ad Armageddon (1998). Per alcuni, in questi casi, ha espressioni da cotechino lesso. E\' un giudizio ingeneroso. Bruce sarà anche un cotechino, ma quella certa staticità fa parte del suo personaggio e del suo fascino. Magnifico quando è romantico e violento: come in The Jackal (1997) dove si confronta, vincendo, con un melenso Richard Gere, o nel visionario L\'Esercito delle dodici scimmie (1996).Parola di lupetto.