NOTIZIE

L'OMBRA DEL VAMPIRO

L'OMBRA DEL VAMPIRO

L'OMBRA DEL VAMPIRO, vhs

04.06.2001 - Autore: Valentina Bisti
PROFILO CRITICO Ci sarebbe davvero piaciuto scoprire il dietro le quinte di un film come Nosferatu. Ci sarebbe piaciuto entrare nella mente di un regista sorprendente come Murnau. E ci sarebbe piaciuto capire un momento storico, come quello dellespressionismo tedesco, che ha regalato al cinema quei giochi di ombre che ancora oggi vengono rappresentati. Purtroppo E. Elias Merhige, al suo secondo film, non riesce a raccontare una storia che, già in partenza, avrebbe mosso lattenzione e la curiosità di cineasti e semplici spettatori. La sua storia è legata soprattutto alla bravura di due attori che non fanno altro che confermare il proprio talento. John Malkovich ha un volto tetro, con un ghigno che rapisce lattenzione. Chissà se anche Murnau aveva la stessa espressione. Dafoe è un perfetto Nosferatu. In molte sequenze viene addirittura un dubbio: ci troviamo di fronte a scene prese direttamente dal film originale oppure si tratta semplicemente di Dafoe? Del resto lattore americano è conosciuto come uno degli interpreti cinematografici più intriganti ed eccentrici dellintera Hollywood. Assolutamente credibile è laura grottesca che Dafoe trasfonde in Schreck, reale antitesi del seducente dracula di Bela Lugosi. Sicuramente uno degli aspetti positivi della pellicola è stato quello di ricreare latmosfera xenofoba rintracciabile nellattenzione posta da Bram Stoker al fenomeno dei vampiri. Non è un caso, infatti, che nel capolavoro narrativo ci siano costanti riferimenti alla paura collettiva mostrata nei confronti dellaltro e del diverso.