NOTIZIE

L'occhio della madre: Una notte da leoni

Utilizziamo la nostra rubrica per parlarvi oggi di un cult moderno, "Una notte da leoni" di Todd Phillips. Il film che ha lanciato Bradley Cooper e Zach Galifianakis

Una notte da leoni - Ed Helms, Zach Galifianakis, Mike Tyson, Bradley Cooper

24.05.2011 - Autore: Marco Triolo
Li amiamo come figli, e li amiamo ancora di più perché tante volte vengono bistrattati. Sono i classici del cinema popolare che tratteremo in questa rubrica, guardandoli con l'affettuoso “Occhio della madre”.

Utilizziamo oggi lo spazio della nostra rubrica “L'occhio della madre” per parlare di un film molto più recente rispetto ai precedenti, ma non meno cult. Da “Milano Calibro 9” saltiamo di palo in frasca fino a “Una notte da leoni”, il film di Todd Phillips che nel 2009 sbaragliò la concorrenza, diventando in breve una delle commedie di maggior successo nella storia del cinema.

Si parte bene...

La trama: La premessa di “Una notte da leoni” è da applausi: tre amici si risvegliano da una notte brava a Las Vegas, dove hanno festeggiato l'addio al celibato del loro compare Doug (Justin Bartha), ora misteriosamente scomparso. Nella lussuosa suite affittata dalla gang, ci sono una serie di strani indizi: una gallina gira libera per le stanze, un pargoletto è chiuso dentro l'armadio e nel bagno c'è persino una tigre del Bengala! Che cosa sarà successo, e perché nessuno riesce a ricordare alcunché? Rispondere a queste domande porterà i protagonisti in un'odissea per le strade della città del Nevada, tra gangster cinesi, storie d'amore impossibili e il cameo di Mike Tyson, che si scopre essere il proprietario della tigre.

...si finisce male!

Perché è un cult: Il merito del successo di “Una notte da leoni” va senz'altro a Phillips, che sin dai tempi di “Old School” si è confermato come uno degli ultimi baluardi della commedia goliardica, riuscendo persino a elevare un progetto all'apparenza legnoso come il film di “Starsky & Hutch” e contribuendo in maniera sostanziale all'ascesa del gruppo di comici noto come Frat Pack (Ben Stiller, Owen Wilson e Will Ferrell, tanto per citarne alcuni). Ma se “Una notte da leoni” è diventato il perfetto esempio di comicità americana che tutti amiamo, dobbiamo ringraziare anche gli sceneggiatori Jon Lucas, Scott Moore e i non accreditati Jeremy Garelick e Phillips, che hanno ideato una trama ad orologeria in cui ogni nuova scoperta porta a situazioni sempre più divertenti e imprevedibili, nonché il gruppo di attori scelto con grande cura. Zach Galifianakis e Bradley Cooper hanno visto le loro carriere decollare dopo questo film, mentre Ed Helms e Ken Jeong sono altrettanto abili nell'infondere ai loro personaggi tratti così singolari da non farli sfigurare davanti alle due star principali. In particolare, il personaggio di Helms, l'apparentemente tranquillo dentista Stu Price, in realtà si rivela a mano a mano come il più folle tra tutti i bros.

Molto male!

La scena da non perdere: Stu, Phil e Alan tornano alla loro suite solo per trovarci Mike Tyson, intenzionato a scoprire perché gli abbiano rubato l'amata tigre. Dopo aver coinvolto i tre nel coro di “In the air tonight” di Phil Collins, il pugile stende Alan (Galifianakis) e intima agli altri di riportargli il felino, prima di lasciare la stanza. A quel punto, Stu, tutto eccitato, dice: “Quello era Mike Tyson!”.

L'aneddoto: La trama a quanto pare è ispirata a un fatto realmente accaduto a Tripp Vinson, un amico del produttore esecutivo del film, Chris Bender. Vinson stesso era sparito dal suo party di addio al celibato, solo per svegliarsi in uno strip club senza ricordi della notte precedente, e con un conto salatissimo da pagare.

La battuta clou: “Io mi ritengo un tipo un po' solitario… diciamo che tendo a definirmi un branco con un lupo solo!” - Alan Garner (Zach Galifianakis).

Per saperne di più:
Guardate il trailer di Una notte da leoni 2