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Lion – La strada verso casa: La nostra recensione

Il ritorno tormentato di un figlio adottivo alla sua famiglia d’origine tra benessere, povertà e radici incancellabili

Lion - La strada verso casa

Lion - La strada verso casa

19.12.2016 - Autore: Alessia Laudati (Nexta)
Un’epopea meravigliosa, un viaggio avventuroso tra India e Australia e che riesce a dare un nuovo senso alla parola ‘famiglia’.  Lion - La strada verso casa di Garth Davis è un film che racconta la vera storia di Saroo Brierley, un uomo del nostro tempo che a soli cinque anni si è perso lontano dal suo villaggio indiano di Ganesh Tilai, è poi sopravvissuto da solo negli slum di Calcutta per qualche tempo ed è stato infine adottato da una famiglia australiana dove è successivamente cresciuto e ha potuto studiare senza particolari difficoltà.

Diventato adulto Saroo riesce con l’aiuto di Google Earth e di una tenacia simile per molti versi all’ossessione personale a ritrovare la sua famiglia d'origine in India. Il regista australiano Garth Davis prende in mano questa storia realmente accaduta e raccontata nell’autobiografia di Saroo, ‘A Long Way Home’, e la trasforma in un film in due tempi, molto diverso in ciascuna delle due parti, che però riesce continuamente a permearsi della malinconia del suo personaggio principale Saroo (Dev Patel) e che avverte per una vita che non sente mai completa senza il ritrovamento delle proprie radici. 
 
Lion nella prima ora di pellicola è soprattutto un racconto avventuroso. Cioè ci porta nella miseria degli slum dell’India, tra pericoli, povertà, degrado, e raccontando allo stesso tempo sia la difficoltà di crescere in simili condizioni, sia il sentimento di sicurezza e il conforto che deriva pur nella povertà assoluta dall'avere una famiglia comunque unita e capace di cura.



È questo forse il momento più autentico del film, che pur essendo una grossa produzione con attori ultrapremiati e ultraconosciuti riesce, grazie soprattutto alla recitazione del piccolissimo attore Sunny Pawar (Saroo giovane), a mostrarci un’India meravigliosa nella sua miseria e molto spietata nel sottoporre un essere fragile come un bambino di cinque anni alla solitudine di una grande città e all’indifferenza, quando non alla crudeltà totale, degli adulti. Meno convincente è invece la seconda parte con protagonista Saroo grande.

Qui dominano la scena gli attori Dev Patel, Rooney Mara, Nicole Kidman e David Wenham. Se infatti il tema della famiglia è centrale in tutto Lion, che in tale direzione attribuisce uguale importanza sia a quella di tipo naturale sia a quella di tipo acquisita, nella prima parte esso lascia un maggiore spazio all’avventura in grandi scenari, mentre nella seconda si sofferma sul tormento di un uomo che non si sente completo; perché privo di contatto con le proprie radici.

Forse l’unico difetto di Lion è proprio quello di indugiare troppo in questo secondo aspetto prima di riportarci al brivido, all’adrenalina, alle lacrime e alla disperazione dell’India più povera e problematica. Ed è per questo motivo un’opera che si colloca appena sotto il vero capolavoro. 
 
Lion – La strada verso casa, in uscita il 22 dicembre, è distribuito da Eagle Pictures.