Siamo al quinto capitolo del franchise Blue Sky & 20th Century Fox Animation, di nuovo diretto da Mike Thurmeier (al fianco dell'esordiente Galen T. Chu dopo Carlos Saldanha e Steve Martino), ma diventa sempre più arduo distinguere l'ultimo nato dai suoi antecedenti. E così anche questo L'Era Glaciale: in rotta di collisione continua a mostrare i pro (sempre meno) e i contro (sempre di più) soliti. Con la unica parziale novità del tentativo di affidarsi sempre più alle apparizioni della superstar Scrat per non fare patire troppo la mancanza di sviluppo e conquistare il pubblico.
Dopo L'era glaciale (2002), Il disgelo (2006), L'alba dei dinosauri (2009) e Continenti alla deriva (2012) - e dopo esser arrivato al centro della Terra e fino ad Atlantide - stavolta il piccolo scoiattolo dai denti a sciabola finisce nello spazio per permettere alla vicenda di avviarsi. Il problema, semmai, è che i problemi di Manny con il fidanzato della figlia e i tentativi di sopravvivenza del gruppo sembrano continuare ad aver bisogno di questo tipo di intermezzi più che di aggiunte 'familiari' e nuove relazioni per …sopravvivere.
L'inizio del film, per digressioni spaziali e riferimenti alt(r)i, sembra promettere bene, soprattutto per l'apparente sganciarsi dalla solita struttura 'migratoria'. Ma è una impressione, illusoria. Tutto torna ai modelli soliti. E ancora una volta, la soluzione trovata (lezione che molte 'serie', anche non animate, continuano a non voler apprendere) è quella di aggiungere personaggi - per quanto simpatici e riusciti - a una dinamica sempre più asfittica e noiosa. Quasi gli stessi sceneggiatori avessero smarrito la via, riparando confusi in più rassicuranti combinazioni.
Ovviamente, il film non migliora. E a poco valgono le continue apprizioni di Scrat, confuse parentesi utili principalmente ad arrivare ai politici 94 minuti di durata. Gli ultimi, a quanto pare. E stando a quanto dichiarato dalla stessa casa di produzione. Che speriamo possa più 'onestamente' dedicarsi a ulteriori corti o sviluppi delle avventure del piccolo salvatore della Patria muto. Ma solo a quelli…
L'Era Glaciale: in rotta di collisione, in sala dal 22 agosto 2016, è distribuito da 20th Century Fox
Dopo L'era glaciale (2002), Il disgelo (2006), L'alba dei dinosauri (2009) e Continenti alla deriva (2012) - e dopo esser arrivato al centro della Terra e fino ad Atlantide - stavolta il piccolo scoiattolo dai denti a sciabola finisce nello spazio per permettere alla vicenda di avviarsi. Il problema, semmai, è che i problemi di Manny con il fidanzato della figlia e i tentativi di sopravvivenza del gruppo sembrano continuare ad aver bisogno di questo tipo di intermezzi più che di aggiunte 'familiari' e nuove relazioni per …sopravvivere.
L'inizio del film, per digressioni spaziali e riferimenti alt(r)i, sembra promettere bene, soprattutto per l'apparente sganciarsi dalla solita struttura 'migratoria'. Ma è una impressione, illusoria. Tutto torna ai modelli soliti. E ancora una volta, la soluzione trovata (lezione che molte 'serie', anche non animate, continuano a non voler apprendere) è quella di aggiungere personaggi - per quanto simpatici e riusciti - a una dinamica sempre più asfittica e noiosa. Quasi gli stessi sceneggiatori avessero smarrito la via, riparando confusi in più rassicuranti combinazioni.
Ovviamente, il film non migliora. E a poco valgono le continue apprizioni di Scrat, confuse parentesi utili principalmente ad arrivare ai politici 94 minuti di durata. Gli ultimi, a quanto pare. E stando a quanto dichiarato dalla stessa casa di produzione. Che speriamo possa più 'onestamente' dedicarsi a ulteriori corti o sviluppi delle avventure del piccolo salvatore della Patria muto. Ma solo a quelli…
L'Era Glaciale: in rotta di collisione, in sala dal 22 agosto 2016, è distribuito da 20th Century Fox
