E infatti Legend, la storia vera dei gemelli Kray, proprietari di nightclub che dominavano con pugno di ferro la malavita londinese degli anni '60, purtroppo non mantiene le ottime promesse fatte nel suo primo atto, in cui Brian Helgeland condensa con stile molti cliché del cinema di gangster inglese (il primo Guy Ritchie non è lontano, tra risse da pub e umorismo bieco) sullo sfondo di una altrettanto stilizzata Londra, tra luci al neon e vestiti eleganti. Hardy, nei panni di entrambi i gemelli, il businessman Reginald e lo psicopatico omosessuale Ronald, è come sempre magnetico e regge praticamente tutto sulle proprie “quattro” spalle. Ma non basta.
Non basta per il motivo che condanna in genere un film a fallire: il regista non sa davvero cosa vorrebbe raccontare. L'amore fraterno tra Reggie e Ronnie? Peccato che i due protagonisti siano troppo stereotipati per smuovere davvero qualcosa e toccare corde profonde, necessarie per far simpatizzare con loro il pubblico al netto delle loro terribili azioni. La storia d'amore tra Reggie e sua moglie Frances (Emily Browning)? Anche qui, Helgeland racconta la solita ascesa e caduta di un rapporto senza metterci un minimo di sensualità o trasporto. E quando arriva la crisi matrimoniale, il film perde improvvisamente momento, quasi che il regista si fosse reso conto di aver perso di vista il motivo che lo aveva spinto a scegliere questo progetto in primo luogo. Sembra assurdo, ma persino la violenza resta parecchio defilata, a parte un paio di belle sequenze.
Cosa rimane, dunque? Un film noioso e privo di mordente, laddove avrebbe dovuto intrattenerci con una saga criminale che era davvero difficile sbagliare.
In uscita il 21 gennaio, Legend sarà distribuito in Italia da 01 Distribution. Qui il trailer.
