NOTIZIE

La vita possibile – La nostra recensione

Un film coraggioso sul tema della violenza domestica con qualche squilibrio di troppo sui toni ‘dark’

La vita possibile

La vita possibile

20.09.2016 - Autore: Alessia Laudati (Nexta)
Non è facile trattare il tema della violenza sulle donne; tantomeno al cinema. E da questo punto di vista La vita possibile è un film che non solo sceglie di parlare chiaramente dell’argomento, ma lo fa anche da un punto di vista che è decisamente trasversale e quindi in parte nuovo perché ampio e onesto nel tentativo di raccontare gli effetti della violenza non solo sulle donne stesse, una narrazione che in parte già conosciamo, ma anche sui loro figli che saranno poi gli adulti maschi di domani.

Il sesto film di Ivano De Matteo mostra la storia di Anna (Margherita Buy), che scappa da un marito violento da Roma verso Torino. Con lei il figlio adolescente Valerio (Andrea Pittorino). Nella città piemontese li aspetta Carla (Valeria Golino), donna single che li ospiterà fino a quando non riusciranno a ricominciare da soli. 
 
La vita possibile è quindi un film sincero e intelligente quando coglie sia le difficoltà del dopo-denuncia, il ricominciare da zero della donna in una nuova città, sia gli effetti che la scelta di lasciare la propria casa e far crescere un figlio senza il padre può produrre su un ragazzo adolescente. A volte però questo insistere sui due concetti risulta essere un'operazione un po’ troppo esasperata, rendendo il film eccessivamente cupo e lento. Mentre è più interessante per lo spettatore seguire la storia tra il ragazzo e la prostituta Larissa (Caterina Shulha), esempio credibile, quello del lavoro della ragazza, di come la violenza sulle donne assuma forme più socialmente accettate e meno visibili, oltre a essere espediente narrativo efficace e originale.

Per il resto il film indugia sua una tristezza reiterata, che un po’ gira intorno ai soliti concetti già espressi precedentemente nella pellicola, la solitudine del bambino, la solitudine della madre, alla quale fa da contrappeso felice la luce assoluta del personaggio di Valeria Golino, testimone illustre del potere dell’amicizia al femminile. La vita possibile rimane comunque un film da scoprire per l’apporto riflessivo e serio con il quale tratta il tema della violenza domestica anche se a livello narrativo risulta essere prova un po’ sbilanciata e eccessivamente ricca di sottotrame, non tutte proprio necessarie ai fini della storia.