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La regola del gioco - La nostra recensione

Cospirazioni governative e l'alleanza scellerata tra CIA e signori della droga nel thriller di denuncia interpretato da Jeremy Renner

La regola del gioco

19.06.2015 - Autore: Marco Triolo (Nexta)
Quello del thriller politico incentrato su cospirazioni governative è un genere che sta molto a cuore al cinema americano, e ha prodotto classici come I tre giorni del Condor, Il maratoneta e i capolavori di Alan J. Pakula Tutti gli uomini del presidente e Perché un assassino. Questi ultimi due, in particolare, sembrano la base su cui il regista Michael Cuesta – autore che viene dalla TV e ha diretto diversi episodi di Homeland – ha costruito l'impianto di La regola del gioco, thriller che si rifà senza mezzi termini ai film di denuncia americani anni '70.



La storia è vera, ed è quella di Gary Webb (Jeremy Renner), che a metà anni '90, indagando sul traffico di cocaina e crack che aveva colpito duramente la generazione di giovani cresciuti nel decennio precedente, scoprì un legame oscuro tra CIA e signori della droga sudamericani, un patto scellerato nato con il preciso scopo di finanziare i ribelli anti-comunisti in America del Sud. Webb indagò, scrisse articoli e un libro, poi venne screditato e infine perse la vita nel 2004 in quello che appare come un suicidio.

Cuesta infonde un discreto ritmo al suo film e lo infarcisce di cameo di gran lusso, da Robert Patrick a Ray Liotta, da Andy Garcia a Michael Sheen, e poi Berry Pepper, Paz Vega, Tim Blake Nelson, Mary Elizabeth Winstead. Il cast è discretamente piazzato e fa il suo lavoro, Renner ci mette impegno, eppure manca qualcosa.



La regola del gioco finisce per assomigliare un po' troppo a un thriller televisivo, gli manca l'afflato epico dei modelli a cui aspira. È confezionato con professionalità, ha buone intenzioni, anche divulgative, ma non graffia come vorrebbe. E soprattutto non rende mai pienamente l'idea della pericolosità della CIA nei confronti di Webb e della sua famiglia, che emerge solamente in una scena per poi passare in secondo piano. Nonostante ciò, La regola del gioco si fa guardare, per lo meno come mezzo per apprendere un episodio sfuggito a molti, anche agli americani stessi, più interessati al Sexgate clintoniano che a una buona dose di verità su un episodio cupissimo della politica estera segreta americana.

La regola del gioco è distribuito in Italia da BIM.