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La preda perfetta – La nostra recensione

Liam Neeson nei panni dell'investigatore Scudder, eroe dei romanzi di Laurence Block

19.09.2014 - Autore: Pierpaolo Festa
Un uomo con un distintivo entra in un bar per consumare una tazza di té alternata a due shot di whisky. La colazione dei campioni viene interrotta da una fucilata e un inseguimento con successiva sparatoria. Parte alla grande La preda perfetta, film costruito su misura per Liam Neeson e tratto dal romanzo A Walk Among the Tombstones di Lawrence Block. Per un attimo sembra di essere tornati agli anni Settanta con sparatorie in pieno giorno e una New York simile a una location da Far West. La nascita cinematografica di Scudder (a cui Block ha dedicato un'intera saga letteraria) viene battezzata dalle urla delle armi da fuoco, così forti che quasi ci si protegge le orecchie dall'altra parte dello schermo.  

 
Il regista e sceneggiatore Scott Frank, che precedentemente ha scritto pellicole come L'altro delitto, Out of Sight e Minority Report (e cioè si è specializzato in storie di personaggi tormentati dal loro passato), riporta lo spettatore indietro nel tempo alla ricerca di una tensione provocata senza necessariamente ricorrere a overdose di spettacolo. Una formula ormai dimenticata in un film action hollywoodiano.

A Frank basta puntare la macchina da presa sul suo attore, specializzato in questo momento della sua carriera a dare vita a duri d'azione che più diventano vecchi, più sono spietati con il sorriso sulle labbra (lo abbiamo visto nei due Taken). Eppure Neeson è alla sua prova migliore dai tempi del bellissimo The Grey: l'attore irlandese prova a dare sostanza ed emozione a quegli stessi ruoli superficiali citati, incarnando questo ex poliziotto trasformatosi in detective privato “senza licenza”. Un uomo che ha perduto tutto e che ha deciso di affogare più della metà della sua vita nella bottiglia. Il film sorvola sul plot esplorando in primis l'interiorità del suo antieroe e piazzandolo in una Grande Mela infernale: un posto dove è praticamente impossibile sopravvivere, un calderone di popoli e razze poco amichevoli le une con le altre. 

 
Peccato che la tensione venga a mancare poco dopo il promettente prologo, offuscata da sottotrame meccaniche e prevedibili. La delusione è quasi doppia dal momento che il film presenta un interessante repertorio di personaggi: cattivi convincenti, buoni per cui vale la pena fare il tifo e ci sono perfino gangster impauriti pronti a fare la cosa giusta per la prima volta nella loro vita. Nessuno di loro, però, viene servito da un ritmo efficace. Nel terzo atto non manca il sangue, ma tutto viene annacquato dal martellante e invadente parallelo con il percorso dei dodici passi della Alcolisti Anonimi che scandiscono uno dopo l'altro la resa dei conti dell'eroe finalmente sobrio. 
 
La preda perfetta è distribuito da Eagle Pictures

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