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La leggenda di Bob Wind – La nostra recensione

Il film di Dario Migianu Baldi va alla ricerca del genio scomparso di Roberto Cimetta

La leggenda di Bob Wind

La leggenda di Bob Wind

07.11.2016 - Autore: Alessia Laudati (Nexta)
Il genio di Roberto Cimetta non è di certo noto a tutti. Come non sono affatto celebri il suo talento e il suo impegno, svolti soprattutto nei primi anni ’70, dedicati nella loro totalità alla realizzazione in Italia di un teatro libero dai canoni tradizionali, in parte sperimentale e ardito, perciò spesso incompreso.

Il film di Dario Migianu Baldi è una sorta di biopic intimo che va alla ricerca della persona e del personaggio di Roberto Cimetta, scomparso a soli 39 anni, e ne ripercorre sia la vita, sia l’esperienza artistica. In poche parole è un film che ha l’ambizione di raccontare il genio usando contemporaneamente la chiarezza del racconto biografico e l’estro dato dal poter disporre di tanta materia creativa e di un alter ego, l’attore Corrado Fortuna, al quale affidare il difficile compito di fare da trait d’union, tra Cimetta, il suo teatro, la sua vita di uomo e padre e un pubblico che ben poco sa della sua figura. Per questo Migianu Baldi sceglie un osservatore esterno con il quale lo spettatore può facilmente identificarsi per andare infine alla ricerca del genio nascosto di Cimetta.



E in questo si inventa la storia di una figlia, Anna (Lavinia Longhi), che si mette sulle tracce del padre mai conosciuto portandosi dietro il proprio background da giornalista investigatrice. Una scelta artistica e narrativa che evoca in parte il presupposto drammaturgico del bel Searching for Sugarman, e che porta con sé un tono misterioso, drammatico, quasi melò, che finisce per contrastare con la dimensione occupata dal personaggio di Cimetta (Corrado Fortuna). Che è invece sempre svolta al passato, libera, vitale, aiutata da una fotografia calda e avvolgente. La dicotomia è però convincente, aiuta a separare i due mondi e a restituirci la giusta distanza cronologica dai fatti narrati. E così facendo La leggenda di Bob Wind ci regala un ritratto umano mai squilibrato, ma piuttosto puntuale, esatto, per buona parte coinvolgente ed intenso.

Però qualche difetto c’è. Per esempio a funzionare meno è forse proprio il piano del presente e l’efficacia della divulgazione del manifesto artistico reale di Cimetta. Perché oltre ad apprendere la vitalità del ritratto umano chi non conosce nulla del manifesto artistico di Cimetta esce dalla sala con ben pochi elementi in più sul suo lavoro di attore e teatrante. Ma la premessa iniziale, molto chiara fin dal titolo del film, cioè quella di scoprire un mistero, qui è quello esistenziale, finisce per non essere mai delusa. Anzi, la vera rivelazione, oltre Cimetta, è quella di un’Italia poco protagonista fatta di borghi e campagne soprattutto marchigiani, romantici e nostalgici come non mai. 

La leggenda di Bob Wind in uscita il prossimo 10 novembre è distribuito da Mariposa. 
 

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