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Johnny English colpisce ancora, la recensione del nuovo action demenziale con Rowan Atkinson

Lo 007 più simpatico degli ultimi anni torna al servizio segreto di Sua Maestà. E diverte, se si decide di stare al gioco

Atkinson

28.09.2018 - Autore: Gian Luca Pisacane
La spia ai limiti dell’incredibile, che non merita la minima fiducia. Il caos è la sua regola di vita, le catastrofi sono la sua tazza di tè. Per rubare un cellulare dà fuoco a un ristorante, per superare un gruppo di ciclisti lancia un missile lacrimogeno. E non finisce qui. Johnny English è la parodia dei superuomini che spesso scatenano il finimondo sul grande schermo. Scimmiotta 007, imita il suo fascino, specialmente quando si trova al bancone di un bar e cerca di conquistare le grazie di una bella donna.

Non ha un fisico muscoloso, è un imbranato cronico, un pericolo pubblico che non  ricorda neanche il nome del suo compagno d’avventure. L’ormai iconico Ethan Hunt lo etichetterebbe come uomo: impossibile. Ma in qualche modo Johnny English salva sempre la nazione, la “principessa in difficoltà”, e anche la faccia. È al servizio segreto di Sua Maestà, come il George Lazenby dei tempi d’oro.

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In Johnny English il nemico era un magnate francese (John Malkovich) che voleva incoronarsi re d’Inghilterra. In Johnny English – La rinascita, dopo essersi ritirato a meditare in Tibet, il nostro eroe correva in aiuto addirittura del primo ministro cinese in Svizzera. L’esito era a dir poco pirotecnico. Nel terzo capitolo della trilogia (Johnny English colpisce ancora) deve sventare un attacco cibernetico, con le tecnologie di un tempo. Rifiuta i cellulari (non sa come funzionano) e preferisce le Aston Martin di qualche decennio fa alle automobili ibride di oggi.

English sgomma per i tornanti della costa francese come se fosse Cary Grant in Caccia al ladro, e flirta con una femme fatale russa facendo finta di essere uno sciupafemmine navigato. È una macchietta, sullo stile di Austin Powers e OSS 117, con il volto di Jean Dujardin. Ha una faccia da schiaffi e un animo vintage, e pensa che alla “vecchia maniera” (con pochi gadget e tanto olio di gomito) si possa risolvere tutto.



A tratti sembra Leslie Nielsen in Una pallottola spuntata, ma le sue movenze forse sono più vicine all’ispettore Clouseau de La pantera Rosa. Lui ondeggia, non cammina, fa il gigione, si addormenta davanti al capo dell’MI6 ed è una minaccia anche per se stesso. English è interpretato da Rowan Atkinson, che porta nella storia tutta la sua esperienza da Mr. Bean. Grugnisce, tira fuori la lingua, e inevitabilmente, se decidiamo di stare al gioco, riesce a divertire.

I toni sono quelli classici dello slapstick, con una comicità demenziale. È impossibile non sorridere quando English si mette il visore per entrare nella realtà virtuale. Senza accorgersene, esce dall’ufficio, malmena una vecchietta, aggredisce una guida turistica e terrorizza Londra. Alcune volte anche gli effetti speciali sono un po’ “caserecci” (come il sottomarino nucleare) ma, se non si hanno troppo pretese, si può anche scegliere di ridere di gusto, mentre Johnny English colpisce ancora. Dio salvi noi e la Regina.

Johnny English colpisce ancora arriva nei cinema dall'11 ottobre distribuito da Universal Pictures.