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Demolition - La recensione da Toronto

Nel nuovo film di Jean-Marc Vallée l'elaborazione del lutto non conosce classe sociale

11.09.2015 - Autore: Mattia Pasquini (nexta), da Toronto
Il suo Wild non aveva convinto molti, soprattutto non dopo il Dallas Buyers Club delle meraviglie e della splendida coppia da Oscar McConaughey-Leto, sarà interessante ora vedere come reagirà il grande pubblico al Demolition di Jean-Marc Vallée. Presentato in anteprima mondiale al Toronto Film Festival, e film d'apertura dello stesso, il racconto dell'elaborazione del lutto del benestante Davis Mitchell rischia forse di esser più vicino al primo che al celebrato precedente.

A partire dal tragico incidente nel quale perde la vita la moglie Julia, infatti, la rappresentazione degli abissi, del caos e degli stravolgimenti dell'esistenza del protagonista interpretato da Jake Gyllenhaal rimane incredibilmente 'contenuta', nel suo sbandare e cercare la partecipazione del pubblico. 'Contenuta' nonostante gli eccessi, gli ammiccamenti, l'utilizzo degli stereotipi e delle allegorie. 'Contenuta' forse proprio per il continuo passare da un piano all'altro, da un personaggio all'altro, da un dramma all'altro.

Tutto questo di certo non fa di Demolition un film equilibrato, anche se lo rende ancor più coerente con la materia trattata, paradossalmente. Gyllenhaal passa dal rifiuto totale del proprio mondo a nuove scoperte, prima sconvolgenti poi definitive. Il problema è che le tappe del percorso sono probabilmente troppe e di segno diverso. Perfettamente in linea con la confusione generale, e le precedenti esperienze del regista.

Chiave di volta è la conoscenza - più o meno casuale - della Karen Moreno interpretata da Naomi Watts, in un momento nel quale il trauma vissuto lo spinge ad aprirsi, ma soprattutto del figlio di lei, confuso e a suo modo rabbioso, come il protagonista. A quel punto la demolizione fisica diventa facilmente allegorica di una destrutturazione strumentale che conduce rapidamente verso un finale fin troppo 'emozionante' per gli spettatori.

La magia di Coney Island crea l'illusione di una nuova 'luna di miele', la negazione dei rapporti e del passato tenta una tabula rasa inevitabile quanto fittizia, ma il punto d'arrivo rimane una accettazione che avremmo preferito prescindesse da certi colpi di scena superflui o da gesti simbolici quanto didascalici.


Demolition è distribuito da Good Films