NOTIZIE

Insidious 3 - la nostra recensione

Il terzo capitolo del franchise vira verso il teen horror e non riesce a mettere paura

Insidious 3

01.06.2015 - Autore: Alessia Laudati
Dove prima c'erano due pellicole di successo, Insidious e Insidious 2, girate dal talentuoso e apprezzato James Wan di Saw, c'è oggi un terzo capitolo che, pur rispettando l'idea originale di riportare in auge il tema orrorifico delle case infestate, perde mordente. Complice un cambio alla regia, sembra scuotere gli incubi personali senza guizzi e rimanendo all'interno del clima edulcorato e patinato del teen movie.



Ma partiamo dall'inizio. Con Insidious 3 - L'inizio, Leigh Whannell, collaboratore di Wan anche nei primi due capitoli, dirige un terzo episodio che è in realtà un prequel della saga demoniaca, dove il personaggio di raccordo è quello della medium Elise Rainer (Lin Shaye), qui impegnata a combattere un misterioso spirito che tormenta la teenager Quinn Brenner (Stefanie Scott).

E proprio la scelta di mettere al centro una protagonista molto giovane e legare al suo personaggio delle dinamiche prettamente adolescenziali e di formazione, compreso un amore accennato sullo sfondo, sono gli elementi che indirizzano il film verso un horror pop, dai profili demenziali e a tratti comici, che in parte tradisce lo spirito originale e artigianale dei primi due capitoli.



Anche qui gli effetti speciali sono pochi, e l'orrore ha corpo, colore e lascia delle tracce visibili che già in precedenza rendevano Insidious un prodotto vicino ai maestri dell'horror figurativo, Dario Argento su tutti. Ma questo ultimo episodio perde la dimensione immaginifica e fantasiosa, per riparare sulle sicure sponde delle battute facili, degli stereotipi caratteriali, la ragazza giovane e indifesa, il gruppo di nerd, l'amica punk e la componente emotiva-sentimentale, che riportano il film a un registro da opera poco innovativa e assolutamente canonica. 

In uscita il 3 giugno, Insidious 3 - L'inizio è distribuito da Warner Bros. Qui il trailer.