NOTIZIE

Incontro stampa con Eli Roth e Edwige Fenech

Eli Roth, il giovane regista di "Hostel - Part II", in Italia per la promozione del film in uscita il 22 giugno, incontra la stampa insieme ad Edwige Fenech, che torna a recitare in un ruolo cammeo dopo molti anni di pausa.

Edwige Fenech e Eli Roth

19.06.2007 - Autore: William Chioccini
Eli Roth, il giovane regista di “Hostel - Part II”, in Italia per la promozione del film in uscita il 22 giugno, incontra la stampa insieme ad Edwige Fenech, che torna a recitare in un ruolo cammeo dopo molti anni di pausa. La collaborazione tra i due è stata breve, un solo giorno di riprese, ma come si suol dire, intensa. Eli Roth confessa infatti di aver scritto appositamente la parte per Edwige Fenech, e la scena che l’ha vista protagonista è stata girata il primo giorno di lavorazione del film.
Volevo che le tre ragazze che interpretano le protagoniste lavorassero immediatamente con un’attrice brava e piena di talento come Edwige per imparare da lei”, spiega il regista. “L’esperienza è durata poco, ma credo che abbia influito positivamente sul resto delle riprese”.

Eli Roth passa poi a raccontare ciò che si nasconde dietro la storia (incredibilmente sanguinaria) del film. “Hostel parla del lato oscuro del capitalismo. In tutte le parti del mondo, ma soprattutto negli Stati Uniti, chi possiede il denaro controlla la vita degli altri”, dichiara. “Le persone hanno una vera e propria ossessione, l’accumulare e lo spendere i soldi, e mi sono accorto che si tratta di persone per lo più infelici. Il denaro è al centro della vita di molta gente, e questo desiderio smodato conduce all’atteggiamento arrogante di credere che i soldi stessi giustifichino qualsiasi azione, anche la più brutale e perversa”.
Come esempi porta il disastro di Katrina e di come la popolazione sia stata soccorsa con grande ritardo solo perché povera e di colore; e la guerra in Iraq, un conflitto che continua a provocare un numero spaventoso di morti, ma che consente ad alcune compagnie petrolifere di arricchirsi enormemente.

Tornando a parlare di cinema, Edwige Fenech risponde ad una domanda sul commento poco lusinghiero fatto da Quentin Tarantino a proposito dell’attuale produzione italiana.
Le parole di Quentin devono essere contestualizzate. Lui conosce molto bene la cinematografia italiana e la ama molto; è dispiaciuto che oggi l’Italia non riesca ad essere all’altezza dei suoi grandi trascorsi. E non parlo solo dei capolavori, ma anche della produzione di film di genere. In passato, in Italia si producevano commedie, polizieschi, horror, western, film d’avventura, film di guerra. Invece oggi?
Una domanda importante, una domanda che dovrebbero porsi, indistintamente, tutti coloro che amano il cinema italiano e vorrebbero vederlo tornare ai fasti di un tempo.