NOTIZIE

In her shoes

Asciutto, delicato ed allo stesso tempo estremamente coinvolgente, "In Her Shoes" è davvero uno dei migliori lungometraggi visti in questi ultimi tempi: merito del successo va ugualmente diviso tra regia, script ed interpretazioni

In Her Shoes

12.04.2007 - Autore: Adriano Ercolani
In Her Shoes, Usa,2005.
Regia di Curtis Hanson;
con Cameron Diaz, Toni Collette, Shirley Maclaine


Se non fosse per il fatto che sono sorelle, sarebbe difficile trovare qualcosa che lega Rose (Toni Collette) e Maggie (Cameron Diaz) Feller; a parte, stranamente, il fatto che portano lo stesso numero di scarpe e che adorano comprarle. La prima infatti è un avvocato con la testa sulle spalle ed un nuovo fidanzato che sembra amarla, mentre la seconda cambia lavoro e uomo in continuazione; quando l’ultima conquista di Maggie è proprio il partner della sorella, il rapporto tra le due si spezza. Per la sbarazzina sembra dunque meglio cambiare aria, magari andare a trovare la nonna Ella (Shirley Maclaine), che non vede da anni.

Attraverso la novità della lontananza, il rapporto ritrovato con l’anziana e saggia signora, e soprattutto il confronto con i propri drammi personali, sia Maggie che Rose proveranno a trovare un equilibrio tra di loro.

Nella grande tradizione americana della commedia intelligente, quest’ultimo lavoro dell’ammirevole Curtis Hanson merita un posto di tutto rispetto nella sua storia recente. Scritto con soave arguzia da Susannah Grant, già autrice dello script di “Erin Brockovich” (id., 2000), ed adattamento del romanzo di Jennifer Weiner – pubblicato in Italia col titolo “A letto con Maggie”, il film possiede uno spessore narrativo di inaudita pienezza, sia nello svolgimento della storia che soprattutto nella splendida delineazione dei personaggi, in particolare delle tre donne protagoniste. Curtis Hanson si dimostra ancora una volta un grandissimo “metteur en scene”, capace di adattare la propria visione all’argomento ed al tono trattati: dal noir del poderoso “L.A: Confidential” (id., 1997), passando per la commedia sofisticata di “Wonder Boys” (id., 2000) ed il melodramma di “8 Mile”(id., 2002), questo cineasta sa dirigere con perfetta coerenza e grande gusto estetico ogni operazione in cui decide di cimentarsi. Nel caso di “In Her Shoes” la limpidezza della visione, la gentilezza del tocco e l’uso appropriato dei mezzitoni, sempre in bilico tra momenti comici ed altri più melodrammatici, ottengono un risultato che arriva dritto al cuore dello spettatore. Molto merito va attribuito alle due affiatatissime protagoniste, la sempre brava Toni Collette e la sorprendete Cameron Diaz. Il nostro muto e commosso inchino va però a Shirley MacLaine, dopo più di cinquant’anni di mitica carriera ancora capace di lasciare senza fiato con un semplice sguardo.

Asciutto, delicato ed allo stesso tempo estremamente coinvolgente, “In Her Shoes” è davvero uno dei migliori lungometraggi visti in questi ultimi tempi: merito del successo va ugualmente diviso tra regia, script ed interpretazioni. Ancora una volta non possiamo non meravigliarci dell’intelligenza con cui Curtis Hanson sa scegliere i film da realizzare, riuscendo con continui cambiamenti di genere a sorprendere sempre i propri affezionati sostenitori, come noi siamo. Aspettiamo trepidanti l’imminente “Lucky You” (id., 2005), previsto per Natale.