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In BlacKkKlansman riecheggia il grande cinema di Spike Lee - La recensione da Cannes

Il regista in Concorso al Festival con una tragedia mascherata da poliziesco con toni di humour

16.05.2018 - Autore: Pierpaolo Festa, nostro inviato al Festival di Cannes
Che bello ritrovare il buon vecchio Spike Lee al cinema. Lo Spike Lee che non si vede più tanto spesso: energico, arrabbiato e con tocchi di genialità. La componente geniale che vediamo in BlacKkKlansman è il mix di toni, un uso di non poca commedia per raccontare uno dei più grandi drammi americani: l'escalation dell'odio razziale. Geniale è l'aver sviluppato la storia del film con una strizzata d'occhio al filone blaxploitation: in questo suo poliziesco Lee mette al centro un eroe afroamericano in coppia con un collega bianco uniti contro il Ku Klux Klan. Geniale è anche il collegamento di due epoche: dagli anni Settanta si vira improvvisamente al nostro presente e si torna a casa incassando un pugno allo stomaco. Lee mostra i fatti: l'America è un paese che non ha imparato dal passato, dove il cancro dell'intolleranza per neri, ebrei e omosessuali e tutto ciò che è diverso non è mai stato curato.


 
Sono passati due giorni da quando abbiamo visto BlacKkKlansman a Cannes (dove è stato presentato in Concorso) e le emozioni lasciate dal film crescono. Il regista torna a far brillare il cinema della stessa luce che avevano i suoi film tra la fine degli anni Ottanta e l'inizio degli anni Novanta (pellicole come Fa la cosa giusta, Jungle Fever, Clockers e ovviamente Malcolm X). Forse non siamo ancora a quei livelli, ma il nuovo lavoro rappresenta comunque un riavvicinamento del cinema più efficace del regista verso il grande pubblico. Questo accade tanto nella confezione realizzata con un budget più alto rispetto ai suoi recenti standard quanto nel modo in cui racconta questa storia. Un gradino in più rispetto al già sorprendente Chi-Raq (2015) che non è mai arrivato nelle nostre sale. 

Guarda il trailer di BlacKkKlansman

Da un punto di vista produttivo sorprende vedere il coinvolgimento della Blumhouse specializzata negli horror confezionati a dovere (film come Paranormal Activity o Scappa - Get Out) ed è un segno tangibile che il regista, quando ha a disposizione budget e visibilità (il film è distribuito in gran parte del mondo dalla Universal), riesce ancora con il suo cinema ad aprire gli occhi e la mente del pubblico. Dopo anni in cui ha denunciato l'odio razziale metropolitano, Lee affronta il Ku Klux Klan raccontandolo dall'interno, affidandosi a una sceneggiatura in cui verbalizza l'odio. Perfino i poliziotti infiltrati sono costretti a usare parole d'odio per rimanere dentro i loro personaggi ed essere credibili agli occhi dei razzisti, lo fa anche l'agente afro-americano interpretato da John David Washington, che si finge bianco quando parla al telefono con i leader del Klan di zona.


Lee mette in scena le origini dell'America di Trump (e a Cannes attacca il suo presidente senza peli sulla lingua), racconta le fondamenta dell'odio che si sono evolute negli Stati Uniti contemporanei. Le inquadrature finali ambientate durante l'attacco di Charlottesville ci affogano in urla, odio, morte. Non si tratta più di sceneggiatura, sono immagini vere. E fanno male. Il cinema del regista riesce ancora a graffiare, negli anni Novanta era un po' il Martin Scorsese della cultura afro-americana: BlacKkKlansman lo riavvicina a quel titolo. Sullo schermo assistiamo a un processo di cambiamento del suo modus operandi: la necessità di ringiovanirsi, a partire dal lavoro con un cast composto da attori poco più che trentenni con cui non aveva lavorato prima. Adam Driver conferma di essere uno dei volti più interessanti del cinema americano (lo ricordiamo nel bellissimo Paterson prima ancora che nei panni di Kylo Ren in Star Wars), John David Washington è la vera sorpresa del film. La scelta di affidare al figlio di Denzel Washington il ruolo da protagonista è un chiaro segno di come il cinema del regista stia cambiando tornando alle sue origini e aprendosi allo stesso tempo alle nuove generazioni. 

BlacKkKlansman arriverà nei cinema da ottobre distribuito da Universal Pictures