È passato un anno, in mezzo un inaspettato e piacevolissimo successo con un incasso in doppia cifra e un sequel per un franchise tutto italiano che non ha niente da invidiare a un qualunque prodotto americano. "Immaturi - Il viaggio" inizia dove finisce la maturità, naturalmente, con quel desiderio tutto tardo adolescenziale di non lasciarsi scappare un'età dell'oro che è il preludio della vita adulta, costellata di problemi e dolori.
L'isoletta greca di questi quarantenni in fuga è più simile a quella dei soldati italiani della Seconda Guerra Mondiale di "Mediterraneo" che a quella dei ragazzini radical chic di "Che ne sarà di noi". Giorgio, Lorenzo, Francesca e compagnia sono un prototipo della generazione che dovrebbe salvare l'Italia disastrata dal baratro, pur essendo loro stessi sull'orlo del precipizio.
"Dopo il successo del primo - ci dice Paolo Genovese - la cosa più difficile era non deludere i due milioni di spettatori che hanno amato questo gruppo di amici. La scommessa era quella di fare un film che fosse anche indipendente dal primo e che rappresentasse una nuova fase della loro crescita. Sul vocabolario l'immaturo è chi non riesce a vivere un determinato momento della sua vita, quindi in fondo la crescita non finisce mai".
Anche per questo "Immaturi - Il viaggio" è un film narrativamente più articolato del primo e affronta temi anche difficili come la malattia, la difficoltà della vita di coppia, e più in generale la naturale necessità di appoggiarsi a qualcuno per andare avanti nel difficile mestiere di vivere. Tutto questo senza tralasciare l'aspetto leggero, che grazie all'ottimo ritmo della regia di Genovese e alla bravura del cast fa di questo prodotto italiano una commedia non provinciale e facilmente apprezzabile anche da un pubblico internazionale.
Ottime le coppie Raoul Bova/Ricky Memphis e Anita Caprioli/Paolo Kessisoglu, quest'ultimo in un ruolo non facile che affronta con una sensibilità non comune, e una dovuta citazione la merita anche Daniele Silvestri, autore della canzone "Il viaggio", di cui lo stesso cantatutore ci ha raccontato la genesi. "La troupe era già sul set e mancavano solo pochi giorni alla fine delle riprese, io avevo appena letto il copione e guardando le prime foto ho visto Luca seduto sulla sedia in mezzo alla piazzetta di Paros. Quella scena mi piaceva e mi ha costretto, piacevolmente, a scrivere in tempi brevissimi una canzone di cui sono molto fiero e che si è sposata perfettamente con l'essenza del film, quella del bambino che vuole essere creduto a ogni costo e che per questo decide di diventare adulto".
Guarda caso, quelli che scrivono canzonette hanno sempre una chiara visione della realtà.
"Immaturi - Il viaggio" è distribuito da Medusa Film.
Per saperne di più
Il trailer del film
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08.01.2012 - Autore: Alessandro De Simone