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IL SEGRETO

"Il segreto"

segreto

14.06.2001 - Autore: Beatrice Rutiloni
Riavvolgimento di una comune donna di mezza età (35 anni è ancora l\'età che si trova \"nel mezzo del cammin di nostra vita\" per questo foriera di bilanci, somme e segreti) attorno e sopra se stessa, con la scusa più comune e a portata di mano del mondo: un amante. Un bell\'amante feticcio, meglio se negro, meglio se alto un metro e ottanta e con due mani da fare impressione, niente di più facile per mettersi in discussione che andare assai lontano dai propri caldi, piccoli, accoglienti punti di riferimento: il marito dagli occhi dolci, un bambino perfetto, una carriera più che avviata. E la forma di autodistruzione più femminile e antica del mondo. Quella che ti fa mancare qualcosa dentro quando tutto quello che hai è ben presente, quel desiderio di buttarsi senza rete, darsi alla fuga, sparire dalla circolazione di una vita quotidianamente normale e quasi bella. Fino al punto di non ritorno, alla violenza contro se stessi, che fa rivoltare verso gli altri. Questa è la storia di \"Le secret\", una storia in cui molti si riconosceranno, o almeno tutti quelli che soffrono di crisi d\'identità. La regia è alquanto banale, tutta tesa a sottolineare il confronto fisico, bianco nero, il giocoso scontro sessuale tra Bill e Marie che dovrebbe riuscire erotico e libero anche per l\'accostamento con l\'altro rapporto, quello tra Marie e suo marito, monotono. C\'è un mood residuo de \"La vita sognata degli angeli\" cui la regista ha collaborato alla sceneggiatura, così come Zonca ha qui firmato assieme alla Wagon, dato da una certa sensibilità introspettiva molto femminile, un interesse ai problemi di identità che si dimostra attraverso l\'amore o la ricerca costante di un \'ideale.        
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