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Il ritorno di Twin Peaks: la recensione dei primi due episodi

Kyle MacLachlan torna nel ruolo di un irriconoscibile agente Cooper nel revival della serie, che parte con un doppio episodio intricato e affascinante

Twin Peaks

22.05.2017 - Autore: Marco Triolo (Nexta)
ATTENZIONE: QUALCHE SPOILER DAI PRIMI DUE EPISODI DI TWIN PEAKS!

Laura Palmer lo aveva promesso all'agente Cooper al termine della seconda stagione di Twin Peaks: “Ci rivedremo tra venticinque anni”. Di anni ne sono passati ventisei in realtà, ma sono quisquilie. Ciò che conta è che, in qualche modo (forse glielo aveva predetto la Signora Ceppo?) David Lynch l'ha fatta franca. Come se fosse tutto previsto, parte di un piano più grande.
 
Perché la terza stagione di Twin Peaks, almeno vedendo questi primi due episodi, è proprio una terza stagione. Riparte esattamente dal cliffhanger precedente, montando persino una scena di quell'ultimo episodio andato in onda nel 1991. Una terza stagione che parte, sì, ventisei anni dopo. Ma che fa quello che farebbe qualunque normalissima terza stagione di una serie mistery come Twin Peaks: amplia lo spettro, racconta altre storie in altri luoghi per fornirci uno sguardo d'insieme su una mitologia sovrannaturale che, ovviamente, non coinvolge solo la cittadina di Twin Peaks. Per quanto Twin Peaks sia ancora il centro di tutto perché lì si trova l'ingresso della Loggia Nera.

 
David Lynch e Mark Frost si assicurano di fare due cose, nei primi due episodi: reintrodurre gradatamente alcuni personaggi storici di Twin Peaks (Hawk, Lucy, Andy, James Hurley, Shelley Johnson, Ben Horne, Lawrence Jacoby e ovviamente Dale Cooper), riabituandoci alle location che tanto avevamo amato nella serie originale (senza mai far vedere il leggendario cartello stradale). Ma soprattutto, moltiplicare le ambientazioni, passando da New York a Las Vegas e fino al South Dakota.
 
Quattro sono le linee narrative principali. Hawk, su suggerimento della Signora Ceppo (sì, c'è anche lei!), investiga sulla scomparsa di Cooper. In South Dakota viene trovato un cadavere con un buco in fronte. Si tratta di una bibliotecaria, ma solo la testa è sua: il corpo appartiene a un uomo non identificato. Le impronte trovate sulla scena del delitto implicano Hastings (Matthew Lillard, una delle guest star della serie), preside del liceo locale. Nel frattempo, il doppelganger di Cooper (Kyle MacLachlan) se ne va in giro per il South Dakota con una gang, anche se non si capisce bene che cosa stia facendo esattamente. Sappiamo solo che sta attendendo un'informazione vitale dalla segretaria di Hastings e che questa informazione ha a che fare con il suo piano per non rientrare nella Loggia Nera. Il doppio di Cooper ha solo un giorno per evitare di rientrare, liberando così il vero Cooper. La quarta storyline riguarda una stanza all'interno di un palazzo di New York, dove un ragazzo fa la guardia a una misteriosa cella di vetro nella quale dovrebbe materializzarsi qualcosa. Capiamo presto che quella cella è collegata in qualche modo alla Loggia Nera.

 
Per una buona mezzora ci si trova totalmente spaesati. Lynch sa come mescolare le carte ed è capace di accumulare sequenze disturbanti nascondendone il filo logico. Ma dopo un po' si inizia a intuire qualcosa e appare evidente come Lynch sia riuscito a tenere a freno il suo lato più onirico incanalandolo in un formato narrativo seriale. Il nuovo Twin Peaks, in sostanza, è molto più simile alla produzione di Lynch anni '90/primi 2000 rispetto all'originale. È anche molto più apertamente sovrannaturale e bizzarro e l'elemento della detection è quasi del tutto assente. Ma Lynch riesce a non farsi prendere la mano e, a parte un paio di occasioni, non fa mai il matto per il gusto di farlo. Guida lo spettatore in una ragnatela intricata, ma misura perfettamente humour e paura. Una cosa che non era riuscito a fare in Fuoco cammina con me, ed è una bellissima notizia. Perché il bello di Twin Peaks era quanto sapesse fare ridere e spaventare allo stesso tempo.
 
Il doppio episodio iniziale si conclude con il ritorno di alcuni personaggi ben noti di Twin Peaks e la promessa che nei prossimi Lynch e Frost torneranno a concentrarsi maggiormente sulla cittadina che dà il titolo alla serie. Ma per ora siamo decisamente catturati da questo universo cupo e delirante messo al servizio della più alta forma di racconto televisivo possibile.