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Il nostro matrimonio è in crisi

Che i matrimoni siano in crisi non è una novità, ma provate ad immaginare cosa è disposto a fare un uomo piantato dalla moglie a poche ore di distanza dal "sì" pronunciato sull'altare.

Il nostro matrimonio è in crisi

14.04.2003 - Autore: Adele de Gennaro
Che i matrimoni siano in crisi non è una novità, ma provate ad immaginare cosa è disposto a fare un uomo piantato dalla moglie a poche ore di distanza dal sì pronunciato sullaltare. E proprio quello che capita ad Antonio, il protagonista di Il nostro matrimonio è in crisi, il nuovo film di Antonio Albanese prodotto dalla Filmauro e in uscita il 22 febbraio. Al suo terzo film, Albanese ci riprova con una commedia scritta in collaborazione con Vincenzo Cerami e Michele Serra, già compagni di altre avventure cinematografiche e teatrali. Dopo Un uomo dacqua dolce e La fame e la sete, questa volta Albanese prende di mira le manie della New Age e le truffe dei santoni in un viaggio grottesco attraverso le mode salutiste, ma i risultati sono inferiori alle attese. Dopo essere stato abbandonato dalla moglie (Aisha Cerami) a 24 ore dalla cerimonia nuziale, Antonio si ritrova da solo, con i mobili incellofanati e il mutuo da pagare. In realtà Alice non è scomparsa masi è rinchiusa nel centro di salute spirituale del maestro Makerbek (Shel Shapiro), un guru interessato più ai soldi che alla salvezza dellanima. Inizia così il calvario di Antonio che, pur di riconquistare la moglie, si iscrive ai corsi da otto milioni di lire a settimana, vino escluso: cibo biologico, ippoterapia, coccole e carezze, yoga demenziale, insomma le solite truffe riservate ai ricchi e annoiati. Qua e là non mancano battute divertenti, ma la sensazione generale è quella di unoccasione perduta: i personaggi sono abbozzati e stereotipati e gli sviluppi piuttosto prevedibili. Nella galleria di umanità in cerca del proprio Io non manca nessuno, si va dallindustriale impegnato a rimorchiare agli anziani creduloni, dagli immigrati clandestini ai fanatici della macrobiotica, il tutto in un contesto che non aggiunge nulla di nuovo sul tema. A parte le truffe di Wanna Marchi (già note ben prima di Striscia la notizia), non è certo un mistero che molti centri New Age siano nati solo per spillare soldi ai più sprovveduti: un sintomo del malessere della nostra società, disposta a credere che segale e crusca fanno bene al nostro Est e al nostro Ovest. Anche il povero Antonio finisce catapultato tra questi personaggi, riuscendo però a non perdere di vista il suo obiettivo: riportare la sua amata Alice a casa Dispiace, ma da Albanese ci aspettavamo un pizzico in più di cattiveria ed è davvero un peccato che il suo nuovo film arricchito dalla colonna sonora di Nicola Piovani - non corrisponda alle attese. Lo smarrimento del suo personaggio, infatti, non è sufficiente a giustificare una commedia che pur tuonando sulle volgarità di oggi non è priva di parolacce disseminate qua e là: insomma, manca il tipo di comicità intelligente che ci si aspetta da un talento come il suo. E alla fine Il nostro matrimonio è in crisi conferma suo malgrado il trend del cinema italiano di questa stagione: dopo Pieraccioni e Salemme, si allunga la lista delle delusioni.