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I racconti dell'orso: il nuovo cinema italiano nasce dal crowdfunding

Il piccolo film di Samuele Sestieri e Olmo Amato all'avanguardia della nuova ondata del nostro cinema

I racconti dell'orso

26.11.2015 - Autore: Marco Triolo (Nexta)
Fa piacere vedere come il cinema italiano stia tentando strade diverse, ultimamente. Samuele Sestieri e Olmo Amato il loro film se lo sono finanziato con il crowdfunding, cosa che ha permesso loro di realizzare qualcosa di totalmente atipico nel panorama attuale del nostro cinema. I racconti dell'orso è un film di appena 67 minuti, ma in questo breve spazio di tempo riesce a evocare un universo fantastico e fiabesco, in cui i dialoghi sono scarni e ridotti all'osso (e in buona parte sottotitolati, visto che i personaggi parlano idiomi incomprensibili).

La storia, se così si può dire, nasce dal sogno di una bambina. Al centro ci sono due strani esseri, un uomo vestito con una tuta rossa a metà strada tra un supereroe e il personaggio di una fiaba, e uno incappucciato e con il volto coperto da una maschera biomeccanica, che pare uscito da Star Wars (anche per i suoni robotici con cui si esprime). I due si inseguono, si alleano per salvare un orsacchiotto di peluche trovato nel bosco, e alla fine riusciranno a comprendersi e avvicinarsi. Null'altro.

Si tratta di un racconto altamente allegorico e figurativo, in cui il mezzo cinema è messo in rilievo per la sua abilità unica di raccontare per immagini e associazioni visive. C'è inoltre una tenerezza di fondo che conquista, e un umorismo sottile tutto basato sulla mimica degli attori (che sono sempre Sestieri e Amato). Ottimo anche il sound design e le voci di Virginia Quaranta, che rimandano abbastanza apertamente al lavoro di Ben Burtt sui film di Star Wars.

Il ritmo cede verso la parte finale e forse I racconti dell'orso avrebbe funzionato anche meglio con una durata minore. Ma anche così è un esperimento riuscito.
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