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How I Live Now - Saoirse in fuga nell'Inghilterra devastata

La campagna londinese diventa il teatro di una storia incredibile, giocata tra fantasy e allegoria, ma troppo fine a se stessa.

Saoirse Ronan in How I Live Now<br>

20.11.2013 - Autore: Mattia Pasquini, da New York
Kevin Macdonald (“The Last King of Scotland") gioca a fare Cuaron, ma di Children of Men qui restano solo le eco… Niente di male, in fondo erano quelle che servivano alla storia della scontrosa Daisy/Elizabeth interpretata da Saoirse Ronan. Una giovane perduta, nella propria vita e fuori di metafora nei boschi inglesi, popolati da pericoli fin troppo umani, conseguenza di un una nuova epoca di barbarie post atomica, ma che trova una 'guiding light' nella propria determinazione e nell'amore per il cugino Edmond.



La storia e' tutta qui, ma - come detto - volutamente. Il dramma e' tenuto su un piano di assoluta semplicita'. Nudo, essenziale, completamente affidato alla bionda e promettente Saoirse (che pero' dopo Espiazione e Amabili resti sembra non trovare piu' i film giusti…), troppo vicina ai toni del recente The Host per riuscire - pur spiccando - a essere coinvolgente e a sorprenderci ad empatizzare con lei. O meglio, con il suo personaggio.

Tutto e' affidato all'amore, in una prospettiva decisamente adolescenziale - sin dall'inizio, ma forse troppo insistita - che rende l'ambientazione stessa abbastanza inessenziale, tanto che qualsiasi contesto avrebbe potuto assolvere la funzione necessaria. Che, per altro, qui non sembra produrre poi grandi effetti. Si attende sempre qualosa, infatti, una svolta, un trauma. E anche l'unico possibile viene trattato in modo da non suscitare emozioni. Purtroppo coerentemente con il resto degli accadimenti.

Tutto e' concentrato, come detto, e la scelta stilistica e' evidente. Il fatto e' che risolvere ogni scarto narrativo, ogni possibilita' di dramma o di climax con tale estrema semplicita' finisce con il rendere piu' difficile attendersi un 'ostacolo narrativo' che possa fare la differenza. Probabilmente - e semplicemente - non si e' sentita la necessita' di un 'motore' ulteriore, oltre a quello dell'amore totalizzante, ma a livello di risultato tutto finisce con il diventare se non troppo piatto, un po' prevedibile o freddo.

How I live Now fara' forse contenti i fan del genere, in quanto Young Adult con pretese (indotte) di fantasy ucronico e (insite) di romanzo di formazione; personalmente ci resta il dubbio che il romanzo originario di Meg Rosoff 'Come vivo ora' del 2004 - premiato con il British Guardian Children's Fiction Prize e l'American Printz Award for young-adult literature - potesse offrire qualcosa di piu'...