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Ho visto le stelle

Equivoci e risate per Salemme. Una coppia di amici nella grande Milano. Disavventure e malintesi. Si gioca sulla Tv-realtà tra un Truman Show capovolto e un omaggio a Totò e Peppino.

Ho visto le stelle

12.04.2007 - Autore: Micol Passariello
Salemme torna al cinema con "Ho visto le stelle": una commedia italiana che segue il copione della commedia all'italiana, dove il teatro degli equivoci dà spazio a malintesi e fraintendimenti, battute e paradossi. Quindi risate ( del pubblico ). La storia prende spunto dal programma più visto e passato dalle emittenti televisive di oggi: il reality show. Ma Salemme ci gioca sopra e ne capovolge le dinamiche.   Antonio ( Vincenzo Salemme ) è cresciuto con i nonni nella provincia napoletana. Ha ereditato dal nonno la fantasia e quell'atteggiamento goliardico e fanciullesco con cui affronta la vita. Si inscrive ad un concorso, trovato su Internet, per partecipare ad un reality show dal cast internazionale, convinto di diventare famoso. Parte alla volta di Milano con l'amico di una vita, Eugenio ( Maurizio Casagrande ). Supera il fantomatico provino. Inizia il "gioco". Ma ad una clausola: il protagonista dello spettacolo deve essere gay. Non c'è problema: Antonio si finge gay il risultato è una parodia pacchiana e divertente ed Eugenio diventa il suo "compagno" Giangi. L'intreccio si complica quando Antonio inizia a lavorare come cameriere nel ristorante di un boss ( Claudio Amendola ), in cui si esibisce la bella Alina ( Alena Seredova ), amante del boss. Fin qui tutto ok, se non fosse che Antonio, ignaro della frode subita, recita a tempo pieno la parte del gay effeminato, convinto di essere sul suo set permanente, spiato da telecamere e microfoni ovunque. Fin quando non arriva l'amore..   Come in un Truman Show capovolto, Salemme interpreta bene la parte dell'uomo qualunque, che parte alla ricerca della fama e che per la fama darebbe tutto. Si lascia fregare sborsando un capitale. Si finge gay e rinnega la sua passione per le donne. E' uno scherzo sulla Tv-in-diretta, tra Grandi Fratelli e Isole dei Famosi. Ma non solo. Il ricordo corre veloce a Totò e Peppino. Le citazioni sono evidenti e fanno ridere: così c'è l'arrivo di Antonio ed Eugenio a Milano e c'è la lettera piena di errori che Peppino ( Eugenio ) scrive sotto la strampalata dettatura di Totò ( qui, Antonio ). Il film si svolge nel tradizionale teatro dell'assurdo, riadattato ai tempi odierni. La storia inizia, si complica e si scioglie nel lieto fine. Con gran semplicità. Per chi ha voglia di farsi due risate.