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Hardcore! - La nostra recensione

L'action sparatutto in prima persona è un esperimento non del tutto riuscito, ma comunque affascinante e da vedere

Hardcore

15.04.2016 - Autore: Marco Triolo (Nexta)
Quando nel 1992 debuttò Wolfenstein 3D, il mondo dei videogiochi cambiò radicalmente. Nacque lo sparatutto in prima persona, o First-Person Shooter, genere fortunatissimo che ancora oggi imperversa con saghe come Call of Duty e Far Cry.

Al cinema, al contrario, gli esempi di narrazione in prima persona si contano sulle dita di una mano. Vengono in mente Arca russa di Alexander Sokurov ed Enter the Void di Gaspar Noé. Eppure, la settima arte non ha mai realmente sfruttato la tecnica per un film action (se escludiamo una breve sequenza in un film tratto da un'altra famosa saga videoludica, Doom). Hardcore è qui per cambiare questa tendenza.


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Diretto dal russo Ilya Naishuller, che ha già girato alcuni corti con questa tecnica (tra cui i videoclip della sua band indie rock, i Biting Elbows) e prodotto dal regista di Wanted e del prossimo Ben Hur, Timur Bekmambetov, Hardcore è un'esperienza cinematografica da gustare in sala, prima di tutto, ragionandoci poi con calma a visione avvenuta. È un film da prendere per quello che è, senza costruirci sopra troppi castelli in aria, aspettative esagerate o letture cinefile. È, essenzialmente, un film “gimmick”, quella parolina inglese che viene usata per indicare quel tipo di cinema in cui il “trucchetto” tecnico assume più rilevanza del film stesso. No, Hardcore non è un film scritto bene. No, non è un esperimento riuscito al 100%. Ma è un esperimento comunque, e uno piuttosto audace, e per questo va almeno visto e premiato.

Il limite, ovviamente, sta proprio nel format: un'ora e mezza di inseguimenti, sparatorie e scazzottate in soggettiva che, dopo un po', diventano assolutamente ripetitivi. La mancanza di “sostanza” (molto tra virgolette, lungi da noi giudicare un film, e in particolare questo film, per via della trama scarna) gioca purtroppo a sfavore dell'esperienza: un'ora sarebbe bastata e avanzata per raccontare questa storia senza stancare.


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Eppure non possiamo che applaudire di fronte a un'opera che prende la spregiudicatezza di Crank e la replica in prima persona, calando lo spettatore in un mondo tanto spettacolare quanto claustrofobico. Se l'immedesimazione totale dei videogame è impossibile al cinema, restano il punto di vista bizzarro e degli stunt di prim'ordine, come quando il protagonista, il cyborg Henry, si cala da un palazzo con un cavo, o un inseguimento autostradale in cui lo vediamo schiantarsi e letteralmente attraversare un furgone per saltare su una motocicletta in corsa. Apprezzabili, inoltre, il personaggio interpretato da Sharlto Copley, che continua a riproporsi ogni volta che “muore” (e sempre con un aspetto e dei vezzi diversi, non spiegheremo qui perché) e i continui rimandi ai videogiochi, come il fatto che Henry debba ricaricare la propria batteria ogni tot, con tanto di barra che segnala il livello di energia.

C'è, insomma, da divertirsi con Hardcore, a patto di vederlo in un cinema con un bell'impianto visivo e sonoro. E tanto basta, per ora.

Hardcore è distribuito in Italia da Lucky Red.