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Hansel & Gretel - La nostra recensione

Gemma Arterton, Famke Janssen e Jeremy Renner restano gli elementi più 'belli' di una storia di nessuna particolarità e costruita con superficialità.

Hansel & Gretel - La nostra recensione

03.05.2013 - Autore: Mattia Pasquini
È con sincero dispiacere che ci troviamo a presentare al grande pubblico il primo film di un regista che vorremmo conosceste per il geniale e divertente Dead Snow, piuttosto che per questo Hansel & Gretel.
Dopo l’esordio con una parodia di Tarantino, Kill Buljo, il trentenne norvegese si era infatti imposto all’attenzione mondiale con un piccolo film di zombi nazisti ambientato tra le nevi di casa sua.

Dalla proiezione di quello al passato Sundance Film Festival nasce questa rilettura della celebre fiaba dei Grimm, visto che gli valse un appuntamento decisivo con la Paramount e la possibilità di scegliersi il film stesso. “Uno script pazzo, rock”, lo definì all’epoca. Ed è fuori discussione che nel lavoro di Tommy Wirkola ci siano stati passione e buone idee – dalla volontà di girarlo in Europa a un certo spirito che permea i personaggi – come anche il fatto che il risultato entusiasmerà quel pubblico che apprezzò Van Helsing di Hugh Jackman, ma non sappiamo quanti altri…

Già la versione ‘ammazzavampiri’ dell’Abramo Lincoln firmato Timur Bekmambetov non era stata particolarmente premiata, sorprende quindi che si sia tentata un’operazione analoga (per fantasia ed estetica), ma con un maggior livello di approssimazione.

L’impressione generale è infatti quella di una storia ‘tirata via’, realizzata per approfittare dell’ennesima declinazione della moda vampiresca, lanciare un regista emerso dalle pieghe della rete, dare a lui la possibilità di farsi ‘curriculum’ e sfruttare dei nomi glamour e di sicuro appeal. Si parla di Gemma Arterton e di Famke Janssen, ma soprattutto di Jeremy Renner, per il quale si è adddiritura ritardata la lavorazione, visto che la sua partecipazione in The Avengers e The Bourne Legacy avrebbe dato sicuramente un impulso ulteriore al film.

L’obiettivo, in definitiva, era di produrre un film divertente. Semplicemente. E a prescindere dalla storia e dalle sue premesse. La missione è compiuta, sicuramente. Almeno per il pubblico consapevole di quel che troverà. Ma certo si sarebbe potuta realizzare con meno pretese e più sincerità. Ché, con tutta la buona volontà, è davvero difficile empatizzare con questi protagonisti o emozionarsi per una avventura che potrebbe avere qualsiasi veste o volto. E che, incredibilmente, pare che avrà un sequel… a quanto dicono alcune fonti interne, soddisfatte dei risultati fuori dagli Stati Uniti.

Hansel and Gretel: Cacciatori di Streghe, in uscita il 1 maggio, è distribuito da Universal Pictures Italia

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