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Girlboss – La recensione della nuova serie comedy di Netflix

Britt Robertson interpreta l'imprenditrice della moda Sophia Amoruso nella serie prodotta da Charlize Theron

Girlboss

21.04.2017 - Autore: Marco Triolo (Nexta)
“Quanto segue è liberamente basato su fatti reali. Molto liberamente”. In particolare l'autobiografia di Sophia Amoruso, fondatrice di Nasty Gal, una catena di negozi al dettaglio che l'ha resa una delle più ricche businesswoman del mondo. Prodotta da Charlize Theron e creata da Kay Cannon (30 Rock, New Girl), Girlboss è la nuova serie comedy Netflix che esamina proprio la vita della Amoruso, prendendosi però molte libertà. E giustamente annunciandolo sin dall'incipit.

 
Una scelta necessaria, che infonde alla serie il giusto tono: anziché essere un noioso biopic, Girlboss diventa così una frizzante commedia con elementi da film romantico, che mette in scena con grande ritmo la più classica storia di rivalsa all'americana. Britt Robertson, maturata come attrice fra TV (Under the Dome) e cinema (Tomorrowland), è perfetta nel ruolo dell'anarchica e irriverente Sophia, che si muove tra le variopinte strade della San Francisco di una decina di anni fa. E, nonostante parta con l'idea di aggirare le maglie della società, finisce per incarnare l'American Dream, quella spinta individualista a farsi da sé, a trovare il proprio posto nel mondo senza l'aiuto di nessuno ma contando solo sulle proprie risorse.
 
Non a caso nei primi episodi si ritrova a dover gestire una dolorosa ernia inguinale che la porta dritta dritta in una clinica gratuita. Per un europeo è difficile capire questa metafora, ma in America se non hai un lavoro non hai un'assicurazione medica e non puoi pagarti le cure. Sophia parte dal gradino più basso della società, è sostanzialmente una vagabonda con grandi aspirazioni.

 
La scrittura della Cannon è cristallina, i dialoghi sono ben calibrati e ogni personaggio è delineato alla perfezione, dalla migliore amica di Sophia, Annie (Ellie Reed) al suo potenziale ragazzo Shane (Johnny Simmons), fino al vicino di casa controllore di volo gay che ama fumare marijuana nell'appartamento di Sophia (RuPaul). Tra i comprimari troviamo anche Dean Norris di Breaking Bad nei panni del padre di Sophia (l'attore aveva già recitato accanto alla Robertson in Under the Dome).
 
Girlboss è una serie dalle ottime potenzialità. Forse l'unico rischio è che sia persino troppo leggera per raccontare l'ascesa della Amoruso, la cui compagnia è andata in bancarotta nel 2016. Ma diamole tempo per svilupparsi al meglio. E, dopo tutto, “Quanto segue è liberamente basato su fatti reali. Molto liberamente”.