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FACCIA DI PICASSO

FACCIA DI PICASSO

VHS

29.03.2001 - Autore: Fabrizio Marchetti
PROFILO CRITICO Alla seconda prova in sala regia, il goffo e sbilenco Massimo Ceccherini (noto a tutti per le sue performance cabarettistiche a lungo poste al servizio della ditta Pieraccioni & Co.) conferma pienamente quanto aveva già fatto vedere in Lucignolo, ossia di non essere assolutamente portato per il cammino autoriale sul grande schermo. A mancare probabilmente è una significativa cultura cinematografica in grado di trasformare un mero citazionismo in vera e propria estetica del cliché e dellomaggio filmico. Il sospetto principale è che lattore toscano non conosca la differenza tra il fare della satira arguta ed intelligente ed il realizzare un prodotto scurrile ed irriverente: di per sé, il gusto per il turpiloquio non è garanzia di divertimento, né di comportamento politicamente scorretto (Vanzina e Laurenti docent); è piuttosto lanticamera di una rappresentazione effimera, indecorosa , sostanzialmente estranea ad unidea di puro avanspettacolo. Il prodotto aspirerebbe allo status di lavoro parodistico stile Hot Shots made in Italy ma senza alcuna cognizione di causa, data la totale assenza di un umorismo sopra le righe come quello della pellicola di Abrahams e di una arcigna demenzialità alla maniera de La pallottola spuntata di Zucker. In Faccia di Picasso i momenti più esilaranti sono quelli in cui il protagonista prende in giro se stesso ma le potenzialità di Ceccherini non sono quelle di Jerry Lewis o di Jim Carrey e così ben presto il gioco finisce per non valere la candela. A nulla servono i riferimenti alle opere dei vari Truffaut (Effetto notte), Spielberg (Lo squalo), Friedkin (Lesorcista), Stallone (Rocky IV), etc. Senza idee ed originalità non si va da nessuna parte. Sceneggiatura inesistente, trama insignificante. Da una collaborazione con lamico Alessandro Paci.      
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