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Disturbia

In arrivo sui grandi schermi italiani il teen-movie "Disturbia", realizzato con cura e ideale per passare un paio d'ore di intrattenimento all'inizio di questa nuova stagione cinematografica.

Disturbia

15.08.2007 - Autore: Adriano Ercolani
Il giovane Kale (Shia LaBeouf) sta passando un momento decisamente complicato, in seguito alla tragica morte del padre. Dopo l’ennesima zuffa scolastica è stato condannato agli arresti domiciliari, confinato in casa insieme a sua madre Julie (Carrie-Anne Moss). A rompere la monotonia del suo periodo di reclusione, controllata attraverso un bracciale elettronico incollato alla caviglia, concorrono due eventi: il primo è l’arrivo come vicina della bella ed altrettanto inquieta Ashley (Sarah Roemer), con cui il ragazzo inizia immediatamente un rapporto di complicità. Il secondo è lo scoprire che l’altro suo vicino di casa, l’enigmatico signor Turner (David Morse), sembra nascondere nella propria abitazione dei segreti che si preannunciano decisamente poco edificanti. E s fosse lui il serial killer che da qualche tempo infesta i sobborghi? Insieme Kale ed Ashley iniziano ad indagare sul losco figuro, rischiando seriamente di mettersi in grossi guai.

Partiamo subito con la dovuta precisazione: bollare questo film come fiacca e strombazzata scopiazzatura del capolavoro di Hitchcock “La Finestra sul cortile” (Rear Window, 1954) è un’operazione vacua, quasi fuorviante. Tanto evidenti e dichiarate sono le affinità nello spunto di partenza e nella costruzione di molte scene, che parlare di più di un divertito omaggio a quel capolavoro sarebbe davvero eccessivo: siamo in due ambiti cinematografici totalmente differenti, è quindi inutile adoperarsi in paragoni ingiusti. Quello che invece D.J. Caruso ha costruito con sorprendente perizia è un teen-movie che si muove nella prima parte con efficacia e suadenza, sfruttando in pieno situazioni divertenti ed il fascino simpatico dei due protagonisti: Shia LaBeouf è perfetto per il proprio ruolo, e dimostra già il carisma necessario per poter lavorare come protagonista assoluto. Sarah Roemer è invece capace di sprigionare un fascino conturbante che è assai adatto alla figura di Ashley.

Dopo una prima parte decisamente riuscita la pellicola però rallenta vistosamente, sacrificando alla trama più esplicitamente “gialla” tutte le sfaccettature psicologiche e le ambiguità del personaggio di Kale, che invece all’inizio era stato tratteggiato con estrema cura e finezza introspettiva. Il film allora inizia a muoversi su binari già visti, arrivando alla fine in maniera tutto sommato funzionale ed accattivante, sprecando però degli spunti che avrebbero meritato ben altro trattamento. Alla fine il risultato è più che accettabile, ed il successo inaspettato che il lungometraggio ha avuto negli Stati Uniti – quasi 80 milioni di dollari guadagnati – è tutto sommato meritato.

Disturbia è un giallo senza eccessive pretese, realizzato con cura e sfizioso nell’idea originale di legare tra loro generi e stili cinematografici disparati: un prodotto insomma godibile, ideale per passare un paio d’ore di intrattenimento all’inizio di questa nuova stagione cinematografica.