NOTIZIE

Deepwater – Inferno sull'oceano. La nostra recensione

Una tragedia ambientale e umana raccontata senza fronzoli e con profonda accuratezza biografica

Deepwater Horizon

Deepwater Horizon

03.10.2016 - Autore: Alessia Laudati (Nexta)
Immaginatevi ingegneri elettronici su una piattaforma petrolifera in mezzo all’oceano raggiungibile solo dopo quarantacinque minuti di volo in elicottero. Pensate poi a una macchina perfetta, quella che regola il lavoro sul giacimento, che deve funzionare in ogni sua parte affinché un errore umano non possa costare davvero caro. E infine visualizzate come in questo gioco pericoloso, simile a quello di un gruppo di persone che ballano il tango argentino su delle lastre di ghiaccio, qualcosa vada storto e la piattaforma si trasformi presto in una prigione che va a fuoco.

Questa è in sintesi la storia (vera) della piattaforma offshore Deepwater Horizon, che esplose nel mese di aprile del 2010 provocando la più terribile fuoriuscita di petrolio nella storia degli Stati Uniti. Altrove, sul grande schermo, il film di Peter Berg ricostruisce la tragedia ambientale e umana basandosi sulla nota inchiesta del The New York Times condotta dai giornalisti David Barstow, David Rhode e Stephanie Saul. E in effetti si può subito notare come il film sia il prodotto che si basa su un lavoro biografico accurato, asciutto, di cui esso replica la struttura thriller, ma allo stesso tempo non ci concede momenti di grande pathos, e che è tipico di un modo di raccontare della carta stampata che è allo stesso tempo analitico e di impatto. L’attacco di claustrofobia è insomma imminente, specialmente perché il nostro nodo empatico con la storia è rappresentato dal personaggio di Mike Williams al quale l’attore Mark Wahlberg regala la tipica aura da uomo comune che diventa eroe con ritmo convincente.



Deepwater è quindi un buon film perché è una riuscita sintesi tra il disaster movie è il film più biografico. Certo alla fine nel tentativo di non strafare e di rimanere fedeli alla storia di uomini ‘normali’ che si trovano in situazioni ‘eccezionali’, qualcosa si perde a livello di mal di pancia e di senso di partecipazione.

Ma forse questo è un cinema che non vuole giustamente calcare l’onda emotiva della tragedia ma farsi piuttosto intrattenimento diverso che documenta e appassiona senza strafare e mantenendo un profondo rispetto per le storie vere dei suoi protagonisti. 

Deepwater – Inferno sull’oceano, in uscita il 6 ottobre è distribuito da Medusa. 
FILM E PERSONE