Charlize Theron tenta di nuovo di rendersi sgradevole, pur con un ruolo di minore caratura rispetto a un Monster o la Furiosa di Mad Max. Resta comunque convincente nella parte della ex bimba unica sopravvissuta al massacro della propria famiglia la quale, crescendo, ha vissuto di rendita grazie alle donazioni di sconosciuti solidali approfittandosi della bontà d'animo dell'americano medio, soprattutto quando indirizzata da media e tv del dolore…
Considerando questo studio del personaggio una interessante premessa, potremmo ritenerci soddisfatti. Almeno della base di partenza del thriller diretto da Gilles Paquet-Brenner (La chiave di Sara). Un crime movie, a suo modo, nel mostrarci una articolata indagine nella quale intervengono troppi personaggi, distribuiti in troppe cornici diverse. Tra i quali si segnalano sicuramente Nicholas Hoult e Christina Hendricks, i cui flashback sembrano tutto sommato più credibili dei tanti momenti tesi a creare l'immagine da dura (troppo) della nostra anti-eroina.
Quanto al resto, un indubbio merito sta nel presentarci una soluzione finale decisamente diversa da quella scelta come 'vera' dall'opinione pubblica (coerentemente con il tono critico di fondo). Un esito sicuramente prevedibile, anche se non nella sua concezione e nella realizzazione finale. Nel mezzo una costruzione fatta di momenti piuttosto convenzionali e 'televisivi', tra i quali si apprezza la pur semplice caratterizzazione di Corey Stoll (sempre più attivo dopo House of Cards e i recenti Ant-Man e Black Mass) del fratello incarcerato e la buona prova di Chloë Grace Moretz che, purtroppo per lei, si conferma più a suo agio con ruoli che la riportano alla sua età.
Dark Places, in sala dal 22 ottobre 2015, è distribuito da M2 Pictures
