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Crimson peak - La nostra recensione

Un horror dall'ambientazione tattile e raffinata, che richiama il cinema di genere in ogni suo spavento

Crimson Peak

Crimson Peak

14.10.2015 - Autore: Alessia Laudati
Gli Studios, con il proprio dispiegamento di mezzi e tecnologie, contro l'immaginario gotico e materico del regista Guillermo del Toro, che non è tuttavia del tutto digiuno dall'esperienza del kolossal apocalittico in formato CGI. I primi, abituati a fare di tutto grazie agli effetti speciali, specialmente in termini di invenzione di creature mostruose, il secondo, ben più ancorato alla costruzione di un set reale dove far muovere le proprie lugubri ossessioni. Questo è Crimson Peak, una storia di fantasmi, paure e passioni sanguinarie portate all'eccesso nel set dell'Inghilterra dei primi del Novecento



Eppure, tornando alla sfida iniziale, non è possibile stabilire un vero vincitore, anche se il botteghino ci smentirà forse presto, ma due diversi modi di concepire il cinema. Crimson Peak, in questo senso è un horror dove l'uso di CGI, ridotto al minimo, si mescola ad un'idea di ambientazione dove i colori, i tessuti che i protagonisti indossano, hanno una pesantezza, una identità reale, un'anima propria, che ricordano in parte il gotico romanticismo e la cura estetica di un regista come Mario Bava.



Questo il dato che affascina in maniera inequivocabile questa storia cupa oltre ogni immaginazione. E l'estrema cura per la colorazione in ogni sua sfumatura, è la cornice in grado di far splendere i caratteri di Tom Hiddleston, un vero e proprio reginetto dei ruoli dark, Mia Wasikowska, l'alba chiara del cinema americano, e Jessica Chastain, la cui fisicità eterea la proietta di diritto nel pantheon degli esseri parzialmente soprannaturali. 

Non è tuttavia tutto da lodare questo bell'esperimento di favola nera. Perché a volte la pesantezza barocca della messinscena quasi schiaccia la trama e pone in secondo piano un intreccio classico che non ha particolare forza di distinguersi oltre la bellezza e la cura per la cornice. Importa? Non molto, perché davvero il film è un ottimo esempio di un modo di spaventare decisamente raffinato che può distinguersi facilmente per originalità nel vasto panorama del cinema di intrattenimento. 
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