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Crawl-Intrappolati, un incubo tra gli alligatori (recensione)

Alexandre Aja crea un incubo in mezzo alla tempesta e alla natura. Un brivido estivo dal ritmo serrato

17.07.2019 - Autore: Gian Luca Pisacane
Uragani di terrore. Non solo Twister e Re della terra selvaggia: gli americani amano giocare con la catastrofe per sconfiggere le loro paure più profonde. La distruzione di New Orleans, il post-Katrina, mostrano l’America profonda in ginocchio. Si esorcizza il disastro attraverso l’horror.

Nel 2010, il regista Carlos Brooks ha raccontato la storia di una donna intrappolata in casa con una tigre, mentre infuria una tempesta. Oggi Alexandre Aja in Crawl - Intrappolati riprende la stessa struttura e, al posto del felino assetato di sangue, mette i coccodrilli. Si respira l’atmosfera di Lake Placid e di Alligator, “classico” del 1980 diretto da Lewis Teague, dove il malvagio bestione si aggirava (e banchettava) nelle fogne. Brividi nello stile di It, ma senza palloncini e clown.



Crawl – Intrappolati scatena un finimondo in computer grafica. Pioggia torrenziale, strade che si trasformano in fiumi in piena, cantine allagate. E gli alligatori sono ovunque, per colpa di un allevamento poco lontano dalla villetta sotto scacco. L’uomo sfida la natura, si confronta con gli elementi, e piano piano cade a pezzi. Arti mozzati, ossa alla luce del sole, lotte corpo a corpo con gli animali: è un assedio. Non mancano anche alcune sequenze al limite, come quando l’eroina mette una pistola nella bocca del mostro, spara, e riesce a riavere indietro il suo braccio quasi integro.

Padre e figlia sono bloccati nei sotterranei, possono ripararsi solo dietro alle tubature (i predatori sono troppo grossi per oltrepassarle). L’obiettivo è non annegare e non diventare il pasto di nessuno. Richiami a Lo Squalo, fughe concitate, gare di velocità quasi olimpiche (non a caso uno dei due protagonisti è nella squadra di nuoto della sua università). Urla estive, come era accaduto l’anno scorso con Shark – Il primo squalo di Jon Turteltaub, dove Jason Statham e il suo arpione abbattevano addirittura un pescecane formato balena.

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In Crawl – Intrappolati, Alexandre Aja richiama il suo Piranha 3D. La minaccia viene sempre dall’acqua, e il rischio è quello di essere smembrati. Qui Aja però a tratti trova una sua misura, evita lo slasher più sfacciato, elimina la componente sessuale, e punta sulla legge del più forte. Vince chi mantiene il controllo, chi gonfia di più i muscoli e dimostra di essere il capobranco.



Per fortuna non ci si prende troppo sul serio, e c’è spazio anche per l’ironia (cartelli che galleggiano, annunci radio non proprio brillanti, “dinosauri” bloccati nelle altalene…). Inutile interrogarsi sulla verosimiglianza della vicenda: è un incubo tutto denti aguzzi e popcorn, che fa calare la tensione quando si concentra sui problemi famigliari dei due sopravvissuti. Intanto l’unica soluzione è strisciare (Crawl) per non far rumore, e lanciarsi in uno stile libero forsennato (Crawl) appena la città viene sommersa.

Crawl - Intrappolati uscirà nelle sale il 15 agosto distribuito dalla Fox