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CODICE:SWORDFISH

Welcome in Swordfish... benvenuti nel cyberspazio dove non esistono i buoni o i cattivi, ma tutti i personaggi sono avvolti dal mistero e ognuno di loro ha il suo lato oscuro.

swordfish

24.08.2001 - Autore: Simone Godano
Cast: John Travolta, Hugh Jackman, Halle Barry, Don Cheadle e Sam Sheppard. Prodotto da Joel Silver (Matrix) e Jon D. Kreane. Regia: Dominic Sena. USA- 1h 38.   LA STORIA Una spia misteriosa quanto pericolosa, Gabriel (John Travolta), è a capo di una banda terroristica che ha come obbiettivo entrare nel codice swordfish, la rete governativa che controlla informazioni segretissime e soprattutto miliardi di fondi illegali. Elemento fondamentale della missione anti-governativa è lhacker Stanley Jobson, mago dei computer con la fedina penale sporca, che viene incastrato e ricattato da Gabriel. Il film, tra sparatorie, prostitute e inseguimenti adrenalinici, finisce là dove inizia, in una banca di Los Angeles... ma le idee e le intenzioni di Gabriel non saranno le stesse che la prima scena ci suggerisce.     LA CRITICA Welcome in Swordfish... benvenuti nel cyberspazio dove non esistono i buoni o i cattivi, ma tutti i personaggi sono avvolti dal mistero e ognuno di loro ha il suo lato oscuro. Tutto il film gioca su questo, su una doppia personalità dei suoi personaggi principali e soprattutto del suo protagonista, un John Travolta odioso e spietato, che però in alcuni momenti riesce a portare lo spettatore dalla sua parte. Ma la pellicola e Travolta giocano sulle apparenze, ingannano noi e gli altri protagonisti... ci raccontano una storia e ne seguono unaltra... ma alla fine quello che emerge è una battaglia tra terroristi... anzi una guerra di un pazzo contro il terrorismo internazionale che vuole rubare il denaro sporco del governo ( fin qua ci siamo) e poi uccidere tutti, far saltare in aria banche, città e cittadini. Il film è quindi il delirio di un folle, giustificato e protetto dalla sceneggiatura, che ti lascia lamaro in bocca una volta abbandonata la sala cinematografica... che forse arriva anche ad infastidire lo spettatore, stanco ormai di vedere un autobus volare sorretto da un elicottero o John Travolta uccidere da solo dieci persone, rimanendo al volante di una macchina che viaggia a duecento chilometri allora. Il puro intrattenimento hollywoodiano perde in Swordfish quelle che sono le sue principali caratteristiche. Il film non ti prende mai fino in fondo, ti lascia distaccato...e allora capita che qualcuno accanto a te guardi che ore sono (cosa molto grave, anzi triste, non solo per il film ma anche per costui). I morti si susseguono, i vetri saltano in aria, i colpi di scena non mancano, niente è chiaro ma tutto si capisce: il male vuole sconfiggere il male. Allora forza John, ammazzali tutti e andiamocene a casa a vedere Pulp Fiction ... là si che eri un mito... cattivo e malavitoso, stavamo tutti dalla tua parte. Ultima nota: il film è diretto da Dominc Sena, ma non si sa perché in questi film il regista viene sempre per ultimo... ma Sena gira, inquadra, fotografa e il suo talento è stato ormai comprato dalle Majors... anche lui lo preferivamo ai tempi di Kalifornia ... affittàtelo... anche lì il protagonista è cattivo, ma starete dalla sua parte... forse?