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Chef - La nostra recensione

Il film di Jon Favreau, vincitore del Tribeca Film Festival, usa la cucina per raccontare piu' di una storia

Chef

28.07.2014 - Autore: Mattia Pasquini, da New York
Uno dei più interessanti titoli visti al Tribeca Film Festival 2014 è sicuramente il nuovo film di Jon Favreau, Chef - La ricetta perfetta, scelto dal pubblico come vincitore - nella categoria 'Narrative' - del Heineken Audience Awards al Wrap Party di New York City, del valore di 25.000 dollari. Favreau lo ammette senza problemi, e' tutta colpa di Anthony Bourdain. Il suo Kitchen Confidential, d'altronde, e' stato uno dei libri di riferimento per molti e un vero best seller, e sicuramente una perfetta occasione per l'attore, regista e sceneggiatore - dopo le tante recenti prove con supereroi e fantascienza - di tornare a un ambito piu' consono e consueto, di tornare dalle parti del fortunato Swingers.



Presentato con un film 'gastronomico', in realta' Chef e' un racconto di tutt'altri ingredienti. Tanti e molto diversi tra loro, non necessariamente compatibili, ma decisamente ben assemblati, soprattutto tenendo in mente l'obiettivo finale. Che e' quello di coinvolgere il pubblico in un road movie catartico, colorato e profumato quanto familiare e umano. E nel quale la cucina e' una scusa, un tramite nella creazione di un rapporto padre-figlio.

Il percorso non e' solo quello che ci porta da Miami a New Orleans, fino a Austin, ma anche quello tra pietanze di ogni tipo, raramente cucinate, piu' mostrate come strategici impiattamenti, che' - come detto (e come la mancanza di fuoco ai fornelli conferma) - il pathos, in questo film, sta altrove. La retorica del cibo e del valore della semplicita' e' emblematicamente rappresentativa di quel che si vorrebbe fossero i rapporti umani, e si traduca in una narrazione basica che funziona, anche se non sempre e non fino in fondo.

In nome di questa priorita' si abbandona ogni altra possibilita': dalla tensione erotica tra i personaggi, alle possibili delusioni amicali fino a possibili svolte narrative che esaurirebbero ogni altra deriva. Tutti spunti ignorati, sapientemente, da Favreau, che ha dimostrato ancora una volta di essere un professionista serio nelle sue preparazioni, a prescindere dai risultati raggiunti. Una lunga fase di studio (di recupero di molti documentari sul cibo e settimane di addestramento tra ristoranti e chioschi californiani) che - per quanto non volesse fare di lui un cuoco - gli ha permesso di dare credibilita' al suo 'Jefe', Carl Casper, soprattutto nella indispensabile manualita'.



Uno degli elementi che anche la famosa casalinga di Voghera ha ormai imparato a riconoscere, quanto meno a giudicare, dopo ore e ore di trasmissioni dedicate alla cucina dai network televisivi di tutto il mondo. Avere a che fare con questo pubblico non sarebbe stato facile altrimenti, e sarebbe stato impossibile per il furbo Jon mettere poi in scena il sottotesto anche satirico dedicato alle mode che circondano tutti noi. Dai Reality gastronomici alla netiquette (e le psicosi) da social networking, fino alla piu' recente e ancora poco sfruttata del 'Truck food'.

Protagonisti di questa sciarada, a partire dal critico culinario dal nome ammiccante, Ramsey Michael, poco credibile come tale (palesemente meno preparato del cuoco che critica… forse per dare una frecciatina anche alla stampa, che non fa mai male) ma splendidamente interpretato da un Oliver Platt che, oltre ad aver preso a modello il proprio fratello Adam, vero critico culinario, e' solo il primo degli eccellenti camei e coprotagonisti che arricchiscono questo film: Scarlett Johansson (alla cui scollatura e' dedicata persino una recensione di Ramsey), Robert Downey Jr., Dustin Hoffman, Bobby Cannavale, John Leguizamo e Sofía Vergara, di nuovo splendida e simpaticissima dopo il Gigolo' di Turturro.

Chef - La ricetta perfetta, in uscita il 30 luglio, è distribuito in Italia da Warner Bros.