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"Body shots"

"Body shots"

body shots

12.06.2001 - Autore: Adriano Ercolani
Il giovane Rick (Sean Patrick Flanery) si sveglia nel letto di Jane (Amanda Peet). Quando i due iniziano a cercare di ricordare cosa è successo la notte precedente, arriva a casa di lei Sara (Tara Reid), sconvolta e tumefatta nel volto; Sara confessa allamica di essere stata violentata da Michael (Jerry OConnell), amico di Rick e noto giocatore di football americano. Il film inizia allora a ricostruire quello che è accaduto la notte precedente. In un locale alla moda di Los Angels si sono incontrati quattro amici e quattro amiche. Gli uomini sono Rick, Michael, Shawn (Brad Rowe), innamorato di Sara, e Trent (Ron Livingston). A parte latleta, gli atri tre sono avvocati e colleghi nello stesso ufficio legale. Le ragazze sono invece Jane (avvocato anche lei), Sara, la scanzonata Whitney e la depressa Emma. Durante la serata si formano e si sciolgono varie coppie tra gli otto personaggi, con alterne fortune tra di loro. Gli unici che sembrano attratti luno dallaltra non soltanto a livello fisico sono proprio Nick e Jane. Shawn invece è costretto ad accettare il fatto che Michael ha esercitato il suo rude fascino su Sara ed è riuscito a strappargliela. Il giovane, deluso, si consola con Emma, pur sapendo che si tratta soltanto di un amore passeggero. La coppia più strampalata che si viene a formare durante la serata è però quella tre Trent e Whitney, entrambi personalità eccentriche e disinibite. Purtroppo il mattino seguente tutte le relazioni che si sono instaurate durante la nottata vengono demolite dalla notizia della denuncia per stupro da parte di Sara contro Michael. Il ragazzo viene arrestato, ed inizia a subire gli interrogatori della polizia. Nick si vede immediatamente costretto, come avvocato, a patrocinare al causa dellamico, e lo stesso deve fare Jane con Sara. Purtroppo quali siano stati i fatti reali avvenuti la notte precedente è impresa piuttosto complicata, vista lambiguità delle testimonianze dei due diretti interessati, entrambi evasivi e molto confusi. Alla fine, chi rischia di rimetterci di più sono proprio Jane e Nick, la cui intensa storia rischia di finire prima di essere cominciata, proprio a causa della loro amicizia con le parti in causa.     Il giudizio Film assolutamente sbilanciato, che regala momenti molto toccanti insieme a grandi banalità registiche e narrative. La storia non è originalissima, tuttaltro, ma il regista riesca con alcune trovate visive a renderla accettabile; poi purtroppo però Cristofer pecca di ingenuità e di inesperienza, caricando troppo il tutto con effetti non necessari. Gli attori sono quasi tutti a loro agio, anche se non brillano certo per finezza recitativa. Ottima la fotografia di Rodrigo Garcia.     Il commento Cercare di pronunciarci riguardo un giudizio di merito nei confronti di questa pellicola è davvero una questione complicata; vi sono stati infatti dei momenti in cui il film si è rivelato una vera sorpresa di fine stagione, mentre in altre parti lingenuità della messa in scena, la prevedibilità della sceneggiatura e la poca convinzione degli attori ci hanno piuttosto irritato. Dal modo in cui ha diretto Body Shots possiamo intuire che Michael Cristofer, già apprezzato regista televisivo, ha una certa dose di talento, che però molto spesso spreca con delle ingenuità e delle ovvietà registiche piuttosto lampanti. Non lo aiuta di certo la sceneggiatura di David McKenna, scarsa nei dialoghi e del tutto fuori pista quando trasforma il film, nella seconda parte, in una sorta di giallo o legal-thriller. Cosè allora che non ci fa colare questopera come una totale delusione? Vi sono, sparsi al suo interno, dei piccoli momenti molto azzeccati ed incisivi; lautore riesce a tratti a cogliere sguardi, sorrisi, attenzioni che rimangono impresse nello spettatore senza quasi che questi se ne renda conto. Il finale poi alza decisamente il tono dellintera operazione, con una scena di intimità molto romantica e credibile. Bravi Sean Patrick Flanery, Amanda Peet e Jerry OConnell nella personaggio più difficile, quello più stereotipato.