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Bloodshot, Vin Diesel è un supereroe troppo generico per convincere (La recensione)

Il film dovrebbe lanciare l'universo cinematografico Valiant Comics, ma è solo una copia sbiadita di Robocop

Bloodshot

05.04.2020 - Autore: Marco Triolo
C'erano una volta gli anni '90. Un'epoca remota in cui i vari X-Men e Spider-Man erano ben al di là da venire. In cui l'universo cinematografico Marvel era poco più di un sogno nel cassetto e Batman affrontava nemici colorati sfoggiando capezzoli in latex. In questa terra di nessuno, i fumetti non erano ancora diventati il fenomeno mainstream di oggi. L'idea che fossero letteratura disegnata non era molto diffusa, anzi: venivano ancora considerati materiale per bambini.



Per questo gli studios di Hollywood erano preda di un eterno conflitto: da una parte, sapevano che investire su un personaggio dei fumetti poteva essere un buon modo per fare soldi. Dall'altra, parevano vergognarsi di adattare fedelmente i fumetti al cinema. Le storie di supereroi venivano così fortemente rimaneggiate, dal look dei costumi alle origini dei personaggi, affinché risultassero meno “fumettistiche” e più cinematografiche. Tutto questo è cambiato all'inizio del nuovo millennio con i già citati Spider-Man e X-Men, primi casi in cui il testo dei fumetti veniva ripreso con poche modifiche. L'avvento di Iron Man e dell'approccio Marvel ha fatto pendere definitivamente l'ago della bilancia verso l'estetica dei fumetti applicata al cinema.

Perché tutta questa premessa? Perché è necessaria per parlare di Bloodshot, il nuovo action fantascientifico interpretato da Vin Diesel. Un film tratto da un fumetto che non sembra tratto da un fumetto, e per questo pare uscito proprio da quell'epoca pre-Marvel che dicevamo poc'anzi. In realtà è tratto da una serie pubblicata dalla Valiant Comics, casa editrice che sta tentando un'operazione simile a quella della Marvel: creare un universo cinematografico ispirato ai suoi personaggi. Senza questa informazione, sarebbe davvero impossibile indovinare l'origine fumettistica di Bloodshot.



La prima parola che viene in mente guardando Bloodshot è “generico”. Il film dell'esordiente Dave Wilson è una generica storia di fantascienza action, ennesima variazione sul tema di Robocop (il soldato morto che viene riportato in vita in un esperimento e deve ritrovare la sua memoria). La seconda parola che viene in mente guardando Bloodshot è “Vin Diesel”. Ok, sono due parole, ma ci capiamo. Vin Diesel è Vin Diesel: da ormai vent'anni non cambia il suo look per un ruolo, sono i ruoli che si adattano a lui. Qui, in particolare, questo è un problema: se l'intenzione è quella di raccontare la parabola di un uomo che viene trasformato in super-soldato cyborg, e scopre di avere dei poteri sovrumani, metterci uno con il fisico e l'attitudine di Vin Diesel azzera lo scarto. Vin Diesel lo guardi e pensi a Vin Diesel. Bloodshot, da adattamento del personaggio di Kevin VanHook, Don Perlin e Bob Layton, diventa l'ennesimo action con Vin Diesel.

Per lo meno il plot si basa su una buona idea. Non troppo originale, ma sempre funzionale. Svelarla vorrebbe dire rovinare la visione, quindi ci fermiamo qui. Basti dire, però, che a una buona idea non corrisponde il giusto livello di convinzione nella messa in scena. Va a finire, così, che il secondo atto sia un susseguirsi di scene d'azione, alcune buone altre meno, ma tutte invariabilmente già viste. Il terzo atto, invece, incentrato su un “triello” tra il protagonista e due sicari cyborg, commette l'errore di troppi film d'azione dal budget elevato, cedendo all'abuso di CGI, tra comparse computerizzate che si menano a mezz'aria e strutture che collassano. È quello che succede quando si progettano le sequenze action prima della sceneggiatura, e senza avere un'idea precisa di cosa si voglia raccontare o dove andare a parare.



Se l'intenzione della Valiant era quella di dimostrare la validità dei suoi personaggi in un mondo dominato dalla Marvel, la missione è fallita. Bloodshot è derivativo e ha una paura folle di dimostrare un minimo di personalità. Uscire nel pieno dell'emergenza coronavirus, poi, potrebbe averlo condannato a scomparire senza lasciare traccia. Staremo a vedere se Valiant riuscirà a portare avanti il suo piano, ma le premesse non sono delle migliori.

Bloodshot è disponibile sulle piattaforme video on demand Chili e Rakuten TV, e presto sarà anche su Google Play.