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Arianna – La nostra recensione

Non una sola sessualità, e non un solo modo di raccontarla nel film d’esordio di Carlo Lavagna

Arianna 

Arianna 

24.09.2015 - Autore: Alessia Laudati (Nexta)
Quanti film, anche italiani, per ultimo si può citare il toscanissimo Short Skin, hanno istituito un parallelo tra la dimensione sospesa dell’estate e la scoperta feroce della propria sessualità? Molti, ma nessuno di quelli visti fino ad adesso, ha l’originalità, il tono e il coraggio di Arianna

 
Primo, per come declina il tema della ricerca della propria identità personale, fisica, di genere. Perché Arianna vuole raccontare un percorso di scoperta del sesso che non interiorizza i consueti modelli di mascolinità e femminilità come parametro insindacabile. Piuttosto ne cerca altri e li percorre con tutta la delicatezza necessaria. Siamo infatti nel campo dell’interessualità e l'argomento viene trattato senza eccessivi traumi, ma con un registro che trasmette la naturalezza e di conseguenza l’irriducibilità, di chi semplicemente è parte di un modo di essere che non si riconosce nell'epica e nella geografia corporea tradizionalmente divisa tra mascolinità e femminilità.
 
Secondo, perché qui la cornice è quella di un ritratto famigliare sussurrato, tenero, che gioca con le voci e i sospiri di due attori, Valentina Carnelutti e Massimo Popolizio, capaci di essere genitori in maniera nuova sullo schermo. Ovvero senza stigmatizzare l’ansia, senza enfatizzare la loro presenza, ma come ombre scivolose che custodiscono un segreto piuttosto scottante sulla vita della figlia.



Di questo film presentato a Venezia, opera prima del regista Carlo Lavagna, ricorderemo quindi il calore intimo che il racconto ha nei confronti del personaggio principale, interpretato da una enigmatica Ondina Quadri, una certa sfrontatezza nell’infrangere un tabù, quello dell'identità di genere declinato solo nelle varianti conosciute, e certe soluzioni visive che ricordano l'iperrealismo magico di un autore lucido come Matteo Garrone.

Insomma, l’ultimo messaggio alla società, che nasce da un corpo immerso in una fonte termale come quello di un feto in un liquido amniotico, è quello di lasciare la possibilità alle persone di nascere e scoprirsi, infine reinventarsi, in cento modi e in cento ritmi differenti. 

Arianna è distribuito da Istituto Luce - Cinecittà.