NOTIZIE

Alaska - La nostra recensione

Romantico e moderno il film di Claudio Cupellini è una vera sorpresa 

Alaska

23.10.2015 - Autore: Alessia Laudati (Nexta)
Di cosa parliamo quando parliamo d’amore e perché nella vita accade che esso venga spesso confuso con altro, ritardandone così la sua piena realizzazione? Di questo e molto altro parla il nuovo film di Claudio Cupellini, Alaska, che in uno stile piuttosto ruvido e una struttura circolare, racconta quella che è essenzialmente una storia d’amore dinamica e particolarmente originale. Così, in più di due ore di film, i due personaggi principali, Fausto (Elio Germano) e Nadine (Astrid Berges Frisbey), dovranno passare per tutta una serie di ostacoli e illusioni, che proietteranno sulla propria ricerca della felicità, un’ombra falsa e ingannevole, per poi, forse, trovare il proprio lieto fine. 

Tutto questo accade in una cornice di dinamismo e credibilità, anche a livello di azione interna al film, mentre davanti agli occhi prende vita una storia classica di archetipi, vincite e conquiste.



Tutto calato in un ambiente molto reale tra Italia e Francia, dove il racconto tocca con realismo e con romanticismo mai troppo esasperato, molti aspetti sociali e personali dall'ampio raggio esistenziale. Soprattutto, il racconto fa di Elio Germano un bell’eroe moderno, imperfetto e fragile, al quale affiancare un personaggio femminile ugualmente al passo con i tempi per livello di approfondimento delle diverse sfumature piscologiche che compongono il carattere di Nadine.

Per ritornare invece agli interrogativi: amore è felicità, significano forse sicurezza economica, ambizione sociale o posizione di forza rispetto all’altro elemento della coppia? Le domande sono molte e le risposte, dopo questo continuo rocambolare dei protagonisti per sentieri che assolutamento non conoscono, si chiude con un bel finale degno di questo affresco viscerale e compiuto sulle molte sfumature del sentire contemporaneo. 
FILM E PERSONE